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Tu sei qui: Cronaca, Notizie, LifestyleIl sangue di San Gennaro resta solido: nell'“annus horribilis” a Napoli non si ripete il miracolo, ma i fedeli sperano in stasera
Scritto da (Maria Abate), mercoledì 16 dicembre 2020 14:37:28
Ultimo aggiornamento mercoledì 16 dicembre 2020 14:37:28
Non è avvenuta la liquefazione del sangue di San Gennaro. Quella di oggi, 16 dicembre, è l'ultima delle tre date nelle quali tradizionalmente il miracolo di San Gennaro si ripete nel corso dell'anno.
Alle 12 c'è stato il secondo tentativo: l'abate della Cappella, monsignor Vincenzo De Gregorio, al termine della messa, ha annunciato: «Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte il sangue era assolutamente solido e rimane assolutamente solido».
Ma i fedeli non perdono la speranza. La teca sarà riportata nella Cappella per essere ripresa nuovamente alle 16.30. Alle 18.30 sarà celebrata la messa, alla presenza dell'Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, al termine della quale potrebbe ancora avvenire il miracolo. Due anni fa, ad esempio, il sangue si è sciolto di pomeriggio.
L'evento di dicembre è detto «miracolo laico» perché si svolge solitamente nella cappella di San Gennaro, gestita dalla Deputazione di San Gennaro, istituzione laica nata il 13 gennaio 1527 per un voto della città e presieduta dal sindaco di Napoli. Quest'anno, però, le celebrazioni si svolgono sull'altare maggiore del Duomo in modo da garantire il necessario distanziamento previsto dalle norme anti Covid, difficile da garantire all'interno della cappella. Il 16 dicembre è stato scelto per ricordare lo scampato pericolo della città di Napoli dalla terribile eruzione del Vesuvio nel 1631: in quell'occasione i cittadini si rivolsero a San Gennaro, portando in processione le ampolle del sangue del patrono al ponte dei Granili, oggi ponte della Maddalena. Secondo i racconti dell'epoca, il sangue si sciolse e la lava si fermò di colpo, risparmiando la città di Napoli.
Ma cosa succede quando il sangue del santo non si scioglie? Secondo la credenza popolare è un segnale infausto. E a supporto della tradizione ci sono eventi storici: ci fu mancata liquefazione ad esempio nel 1939 e 1940, gli anni che portarono alla seconda guerra mondiale. Poi ci sono date anche più vicine a noi, come nel settembre del 1973, periodo della diffusione del colera a Napoli e nel settembre del 1980, anno del terremoto in Irpinia.
I napoletani non perdono la speranza per stasera, ma se il sangue non dovesse sciogliersi non sarebbe tanto strano: l'anno 2020 è stato un "annus horribilis" per tutti.
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