AttualitàUcraina, l'Unione Europea rallenta le procedure per ottenimento dei visti ai russi

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Ucraina, l'Unione Europea rallenta le procedure per ottenimento dei visti ai russi

Bruxelles sospenderà l'accordo di facilitazione per l'ottenimento dei visti firmato con la Russia nel 2007

Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 31 agosto 2022 19:21:54

I visti per i cittadini russi per poter accedere nei Paesi dell'Unione Europea diventa più complicato: sospeso l'accordo - siglato nel 2007 - che ne rendeva l'ottenimento più veloce.

La decisione è stata presa dai 27 ministri degli Esteri nel corso del consiglio informale di Praga:
"Non vogliamo separarci del tutto dalla società civile russa, soprattutto da coloro che sono contrari alla guerra in Ucraina", ha sottolineato l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell illustrando i risultati ottenuti dopo i negoziati.

"Diversi Stati membri però credono che non si possa continuare col business 'as usual' date le condizioni. Inoltre, da metà luglio, abbiamo osservato un aumento del traffico transfrontaliero dalla Russia e tutto ciò pone un rischio alla sicurezza di questi Paesi", ha notato Borrell.

La Finlandia, per esempio, ha annunciato che dal primo settembre ridurrà al 10% l'emissione dei visti.

"Chiederemo alla Commissione di studiare la faccenda ed emettere delle linee guida", ha spiegato Borrell. Sia come sia, l'epoca dei visti facili, per i russi, è finita.

Tutti i Paesi sono concordi nell'assicurare che i visti per ragioni umanitarie saranno sempre rilasciati (attivisti, giornalisti, oppositori): non siamo di fronte a un bando totale dei visti per i turisti russi ma la sospensione dell'accordo di facilitazione della concessione dei visti per rendere la procedura più complicata e più lunga e, di conseguenza, concedere meno titoli di viaggio a chi arriva da Mosca.
"Non vogliamo slegarci da quei russi che sono contrari alla guerra in Ucraina. Non vogliamo isolarci dalla società civile russa", ha precisato Borrell.

L'accordo prevede poi che i passaporti rilasciati dalle autorità russe nei territori occupati dell'Ucraina non saranno riconosciuti e che la Commissione europea presenterà delle linee guida su come intervenire sui visti già rilasciati, che sono stimati in 12 milioni.
Per quanto riguarda i Paesi confinanti, i Ventisette hanno riconosciuto che "possono adottare misure a livello nazionale per limitare l'ingresso nell'Unione europea attraverso i loro confini, sempre in conformità con il codice Schengen dell'Unione europea".

 

Fonte foto: Commons Wikimedia

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