Chiesa"Giubileo for all", anche la diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni tra gli itinerari accessibili

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"Giubileo for all", anche la diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni tra gli itinerari accessibili

Itinerari nei quali sono coinvolte da protagoniste le comunità e gli enti locali, e che promuovono percorsi e servizi in grado di rispondere ai bisogni di tutte le persone, in particolare a quelle con disabilità.

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 2 febbraio 2024 09:05:24

Nell'ambito del progetto "Giubileo for all", presentato il 29 gennaio a Roma, le diocesi stanno promuovendo interventi e lavori per rendere accessibili i santuari, i cammini e i luoghi di culto anche alle persone con disabilità.

"Dio è bellezza, e questa deve potersi manifestare ad ogni uomo", così il progetto Giubileo for all è qualcosa in più del dare la possibilità, già importante, ad ogni persona, anche con disabilità, di accedere al genio dell'uomo, come quello artistico. "È facilitare il rapporto tra Dio e gli uomini. La misericordia usa la bellezza perché attrae, suggestiona, stacca dalla quotidianità e ci mette in contatto con Dio e la nostra interiorità", dice l'arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, in un videomessaggio inviato in occasione della presentazione, alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, dei primi quattro itinerari inclusivi e accessibili, promossi dalle diocesi italiane in vista dell'Anno Santo del 2025.

Si tratta di "Iter Suasanum. Alle radici del cristianesimo" nella diocesi di Senigallia, "Tra Via Regia e Cammino giubilare" nella diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni, "E ti vengo a cercare. Cammini verso l'infinito" nella diocesi di Locri-Gerace e "Romanic@mente" nella diocesi di Campobasso-Bojano. Itinerari nei quali sono coinvolte da protagoniste le comunità e gli enti locali, e che promuovono percorsi e servizi in grado di rispondere ai bisogni di tutte le persone, in particolare a quelle con disabilità.

Dal tavolo dei relatori, il vescovo di Senigallia Franco Manenti ha spiegato che "quello che stiamo facendo è consentire l'accesso, a luoghi e ad opere apprezzabili e belle. Non è qualcosa di straordinario, ma fa riferimento alla bellezza come esperienza originaria di ogni persona, che attrae, appassiona e che a volte è una medicina che guarisce dalle ferite della vita. Tutti dovrebbero essere nelle condizioni di poter fare queste esperienze, anche coloro che non hanno le risorse immediate per accedervi".

Un progetto che è una "rivoluzione culturale" per suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, tra gli enti promotori dell'iniziativa. In una Italia dove le persone con disabilità sono 13 milioni, "pensate quanto perdiamo anche dal punto di vista economico - ha spiegato - perché poniamo barriere fisiche e culturali. Togliendole, facciamo un servizio umano e di civiltà".

foto: Vatican News

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