CronacaAddio al commissario Massimo Biazzetti, nonostante fosse vaccinato il Covid non gli ha lasciato scampo

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Addio al commissario Massimo Biazzetti, nonostante fosse vaccinato il Covid non gli ha lasciato scampo

Il Segretario Generale Provinciale LES Polizia di Stato di Caserta, Antonio Porto: «Il paradosso? Oggi "non vaccinarsi" ti permette di aggirare le normative sul "Green Pass" assentandosi dal lavoro e quindi TI SALVI LA VITA!»

Inserito da (Admin), mercoledì 10 novembre 2021 17:52:27

Lutto nella Polizia di Stato e nel comune di Frascati. Massimo Biazzetti, 59 anni, è morto la notte tra l'8 e il 9 novembre, dopo una settimana di ricovero nel Covid Hospital di Casal Palocco.

Sostituto commissario della Polizia di Stato in servizio al commissariato di Frascati, qualche settimana fa aveva contratto il Covid, nonostante avesse ricevuto le due dose del vaccino previste per le forze dell'ordine.
Tra un anno sarebbe andato in pensione. Lascia la compagna e due figlie adolescenti.

La notizia della morte del commissario Biazzetti ha scosso l'intera comunità di Frascati dove la sindaca, Francesca Sbardella, dopo aver appreso la notizia ha espresso sentimenti di cordoglio a nome dell'intera collettività: "È con profondo dolore che abbiamo appreso la notizia della scomparsa di Massimo Biazzetti, Commissario della Polizia di Stato in forza al Commissariato di Frascati, serio e preparato, uomo buono e disponibile."

Dure le parole del Segretario Generale Provinciale LES Polizia di Stato di Caserta, Antonio Porto: «Viviamo un paradosso! Oggi "non vaccinarsi" ti permette di aggirare le normative sul "Green Pass" assentandosi dal lavoro e quindi TI SALVI LA VITA!»

«La squadra investigativa del Commissariato di Frascati - continua nella missiva della LES Polizia di Stato di Caserta -è composta da 6 poliziotti di cui 4 "vaccinati" e 2 "non vaccinati", con quest'ultimi assenti dal lavoro. Dei 4 "vaccinati" 3 di loro contraggono il virus della SARS-CoV-2 ed il povero Commissario Biazzetti, ad un anno dalla pensione, finisce in terapia intensiva e poi muore! Come Segreteria Provinciale sono mesi che vengono richiesti i tamponi salivari Covid-19 in luogo della Certificazione Verde Covid-19 che, non essendo uno strumento di controllo sanitario non garantisce la Sicurezza nei luoghi di lavoro. La morte del Commissario Biazzetti ne è la prova concreta che, il "Green Pass" mette a rischio la Salute di tutti gli appartamenti alla Polizia di Stato. Ad oggi SOLO i poliziotti che accedono al luogo di lavoro a mezzo dei tamponi, pagati di tasca loro, sono gli unici che garantiscono di entrare sani a lavoro, inoltre, nel caso contraggono il virus della SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro potranno dimostrare di essere entrati negativi, si potrà accettare così che "l'infortunio", come è stato classificato dalla nostra Direzione Centrale di Sanità l'infezione da SARS-COV-2, è effettivamente avvenuto sul luogo di lavoro durante il servizio, almeno qualcuno risarcirà la famiglia. Da Sindacalista mi sento di affermare che, oggi la terapia genica sperimentale, erroneamente chiamata "vaccino" non ti evita di contrarre il virus della SARS-CoV-2, non ti evita di entrare in terapia intensiva e soprattutto non ti evita di morire. Visto ciò, noi non molleremo nella nostra lotta contro il "Green Pass" in quanto strumento inutile e discriminatorio che viola i Regolamenti della Comunità Europea. Continueremo a chiedere a gran voce, come da mesi facciamo, i tamponi gratis per tutti! "vaccinati" e "non vaccinati" in quanto unico strumento che garantisce la negatività alla SARS-COV-2 quindi bil Diritto alla Salute e il Diritto al Lavoro. Il "Green Pass" dovrà essere revocato, come sentenziato anche dal Giudice del Tribunale Europeo organo di primo grado della Corte di Giustizia Europea per i Parlamentari e Lavoratori di quel Parlamento. Come Organizzazione Sindacale chiedere a tutti i Dirigenti la "disapplicazione d'urgenza" delle norme sui "Green Pass" ai sensi dell'art. 43 della Legge 234/12 Attuazione della normativa UE, siamo pronti a qualsiasi azione giudiziale e stragiudiziale per difendere i nostri colleghi.»

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