CronacaCrollo al cimitero di Camogli, procura apre inchiesta per frana colposa. Arduo il recupero delle bare

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Crollo al cimitero di Camogli, procura apre inchiesta per frana colposa. Arduo il recupero delle bare

Si sono alzati in volo anche i droni per capire lo stato del fronte franoso e della strada sottostante, ma anche quante bare siano seppellite sotto le macerie, circa 60.000 metri cubi. Attualmente sono stati recuperati 10 defunti: le operazioni sono estremamente difficili

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 24 febbraio 2021 08:27:50

Una porzione del cimitero di Camogli, in provincia di Genova, ieri, è franata in mare. Circa duecento bare sono state trascinate via dalla frana infrangendosi contro gli scogli e finendo in mare. L'immagine è diventata virale, non solo per la portata dell'evento che ha disturbato il riposo dei defunti, ma anche per la tematica del dissesto idrogeologico, che colpisce l'Italia intera.

Il crollo sarebbe stato provocato dall'erosione della falesia sotto all'area cimiteriale, aggravata con ogni probabilità dalle violente mareggiate che hanno colpito la Liguria negli ultimi anni. Alcuni operai che stavano lavorando all'interno del cimitero hanno riferito di aver visto parte della struttura "scomparire" in meno di un minuto, tra scricchiolii e un boato.

La zona era sotto osservazione da tempo ed erano in corso lavori per il consolidamento della falesia rocciosa sotto al cimitero, ha spiegato all'ANSA Tino Revello, assessore ai Lavori Pubblici del comune di Camogli, che ha evidenziato come l'area fosse stata «transennata perché negli ultimi giorni si erano uditi strani scricchiolii». Sul luogo del crollo si sono recate squadre di sommozzatori dei vigili del fuoco, imbarcazioni della Guardia Costiera e degli stessi pompieri, oltre a un elicottero dei Vigili del Fuoco.

Dopo il crollo, la procura di Genova ha aperto un'inchiesta per frana colposa. Si indaga sugli allarmi e sulle ordinanze del Comune che segnalavano le criticità, ma nel mirino ci sono anche i lavori in corso.

Si sono alzati in volo anche i droni per capire lo stato del fronte franoso e della strada sottostante, ma anche quante bare siano seppellite sotto le macerie, circa 60.000 metri cubi. Attualmente sono stati recuperati 10 defunti: le operazioni sono estremamente difficili.

«Dobbiamo operare con estrema delicatezza come se ci fossero persone vive ancora sotto - ha detto l'assessore alla protezione civile di Regione Liguria Giacomo Giampedrone -. La prima cosa che faremo sarà la demolizione dei loculi ancora in bilico sul costone con traslazione dei feretri interessati, contemporaneamente lavoreremo con un pontone da mare e ogni giorno emetteremo come Protezione Civile un bollettino da condividere con tutti gli operatori. È una situazione estremamente complessa perché la falesia è ancora pericolosa e non possiamo mettere in pericolo gli operatori».

Il sindaco di Camogli Francesco Olivari, attraverso gli uffici comunali, attiverà le procedure di somma urgenza per l'assegnazione dei lavori a mare e a terra. La protezione civile ha anche attivato un servizio di supporto psicologico per i familiari dei feretri coinvolti.

«Il lutto che ha colpito la nostra comunità nei suoi affetti e nella sua memoria lascia un segno incancellabile nel cuore di tutti. L'Amministrazione Comunale, consapevole di aver ricevuto dai cittadini il mandato di tutelare il territorio, la sua storia e il suo patrimonio, è di fatto parte di questa comunità, e ne vive lo stesso dolore, del quale si farà carico al fine di rimarginare con ogni azione possibile questa terribile ferita. Siamo vicini a tutte le famiglie di Camogli in questo momento di dolore. Il Sindaco e tutta l'Amministrazione stanno mettendo in campo tutte le risorse e le energie necessarie per fronteggiare al meglio l'eccezionalità della situazione», si legge sulla Pagina Facebook istituzionale del Comune di Camogli.

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