CronacaDraghi annuncia riapertura scuole in zona rossa e bacchetta Regioni: «Alcune vaccinano categorie non prioritarie»

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Draghi annuncia riapertura scuole in zona rossa e bacchetta Regioni: «Alcune vaccinano categorie non prioritarie»

«Cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell'infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua», ha dichiarato. «Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire», gli ha fatto eco il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi

Inserito da (Maria Abate), giovedì 25 marzo 2021 16:59:13

«Mentre stiamo vaccinando è bene cominciare a pianificare le aperture. Noi stiamo guardando attentamente i dati sui contagi, ma insomma se la situazione epidemiologica lo consentirà la scuola aprirà in primis, anche nelle zone rosse».

Lo ha detto ieri il premier Mario Draghi intervenendo al Senato. «Cominceremo a riaprire le scuole primarie e la scuola dell'infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua», ha dichiarato. «Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire», gli ha fatto eco il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Draghi ha poi sottolineato che «solo con una sincera collaborazione tra Stato e Regioni, in nome dell’Unità d’Italia, il successo sarà pieno».

Unità, dunque, nelle decisioni inerenti al Covid, quali la riapertura delle scuole e la vaccinazione secondo criteri comuni. Le differenze tra le Regioni nella somministrazioni delle dosi, ha detto Draghi, «sono difficili da accettare».

«Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell'uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti», ha argomentato.

Anche per questo, «il governo intende assicurare la massima trasparenza sui vaccini e renderà pubblici i dati sul sito della presidenza del Consiglio».

Il più grande nodo, però, è la velocità di somministrazione. «L'obiettivo - ha dichiarato il premier - è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile. Siamo già all'opera per compensare il ritardo di questi mesi. L'accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. Nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno».

(Foto: governo.it)

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