CronacaDraghi ha firmato, dal 6 marzo in vigore nuovo Dpcm: riaprono teatri e cinema con capienza del 25%

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Draghi ha firmato, dal 6 marzo in vigore nuovo Dpcm: riaprono teatri e cinema con capienza del 25%

Il nuovo decreto firmato dal premier Mario Draghi sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 3 marzo 2021 09:32:47

Ieri, 2 marzo, i Ministri Mariastella Gelmini e Roberto Speranza hanno illustrato in conferenza stampa le nuove misure del Dpcm sull'emergenza epidemiologica da Covid-19. All'incontro con i giornalisti hanno partecipato il Presidente dell'ISS, Brusaferro, e il Presidente del Consiglio superiore di Sanità, Locatelli.

Il nuovo decreto firmato dal premier Mario Draghi sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021 e conferma, fino al 27 marzo, il divieto già in vigore di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l'eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità.

In primis, si legge nel testo: «È fatto obbligo sull'intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all'aperto».

Invece, «Non vi è obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l'isolamento da persone non conviventi». Mentre, «È fortemente raccomandato l'uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all'interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi».

Allo stesso tempo, «I soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5°) devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante».

Agli amministratori è data la facoltà di disporre «per tutta la giornata o in determinate fasce orarie la chiusura al pubblico, delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali aperti e alle abitazioni private».

Di seguito una sintesi delle principali novità e delle misure confermate.

 

ZONE BIANCHE

Nelle zone bianche, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l'obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore.

Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi).

Si istituisce un "tavolo permanente" presso il Ministero della salute, con i rappresentanti delle regioni interessate, del Comitato tecnico-scientifico e dell'Istituto superiore di sanità, per monitorare gli effetti dell'allentamento delle misure e verificare la necessità di adottarne eventualmente ulteriori.

 

SCUOLA

Zone rosse - Dal 6 marzo, si prevede nelle zone rosse la sospensione dell'attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

 

Zone arancioni e gialle - I Presidenti delle regioni potranno disporre la sospensione dell'attività scolastica:

 

MUSEI, TEATRI, CINEMA E IMPIANTI SPORTIVI

Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l'apertura anche il sabato e nei giorni festivi.

Dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all'aperto e 200 al chiuso per ogni sala.

Restano chiusi palestre, piscine e impianti sciistici.

 

ATTIVITÀ RISTORATIVE

In zona bianca aperte sempre. In zona gialla, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle 5 alle 18 con un massimo di 4 persone per tavolo salvo che siano tutti conviventi. Dopo le 18 «è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico». In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. La possibilità di asporto fino alle 22 varrà però solo per enoteche e simili, non per bar e locali.

 

CENTRI COMMERCIALI E MERCATI

Nelle giornate festive e prefestive in tutta Italia «sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie». In zona rossa, inoltre, «sono chiusi i mercati, salvo le attività di vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici».

 

VISITE A PARENTI E AMICI

Chi vive in zona rossa non può andare a casa di amici e parenti nemmeno una sola volta, mentre ciò è consentito nelle altre zone, "nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi", portando con sé figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi.

 

SERVIZI ALLA PERSONA

Nelle zone rosse, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.

 

SPOSTAMENTI DA E PER L'ESTERO

Si amplia il novero dei Paesi interessati della sperimentazione dei voli cosiddetti "COVID tested".

A chi è stato in Brasile nei 14 giorni precedenti è consentito l'ingresso in Italia anche per raggiungere domicilio, abitazione o residenza dei figli minori.

 

TAVOLO DI CONFRONTO CON LE REGIONI

È istituito un tavolo di confronto presso il Ministero della salute, con componenti in rappresentanza dell'Istituto superiore di sanità, delle regioni e delle province autonome, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie e del Comitato tecnico-scientifico, con il compito di procedere all'eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico, in considerazione anche delle nuove varianti.

 

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