Un 30enne milanese, fidanzato e con un lavoro da impiegato, è finito nel mirino delle forze dell'ordine con l'accusa di aver adescato su WhatsApp diverse minorenni.

A riportare la notizia è il quotidiano Il Giorno.

Stando alla ricostruzione delle forze dell'ordine, l'uomo si era finto 14enne, raggirando diverse bambine.

Dopo la perquisizione delegata presso l'abitazione del giovane, i carabinieri sequestravano computer, telefoni cellulari e supporti di memorizzazione digitale. Nel pc dell'uomo sono state trovate 177 foto della sua identità da predatore, mentre sono molte di più quelle delle sue vittime.

Denunciato per i reati di adescamento e corruzione di minorenni, l'uomo è accusato di 40 capi di imputazione, il più grave è la violenza sessuale, tale anche se praticata virtualmente, chiedendo foto e video intimi alle sue vittime. Il 30enne è stato arrestato e messo ai domiciliari dal Riesame. Contro questa decisione il pm ha fatto opposizione sottolineando la gravità di lasciare un pedofilo in casa propria da solo.