CronacaJunior Cally a rischio eliminazione da Sanremo. Regione Liguria: «Messaggi violenti e sessisti»

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Junior Cally a rischio eliminazione da Sanremo. Regione Liguria: «Messaggi violenti e sessisti»

Le polemiche non sono legate a “No grazie”, brano in gara a Sanremo 2020, ma a un brano del 2017 dal titolo di “Strega”, in cui si può ascoltare: «Lei si chiama Gioia / balla mezza nuda, dopo te la dà / Si chiama Gioia perché fa la tro.. / L’ho ammazzata, le ho strappato la borsa / c’ho rivestito la maschera»

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 22 gennaio 2020 11:00:48

È polemica per la decisione di Amadeus sulla decisione di far partecipare al Festival di Sanremo Junior Cally, finito nel mirino per le frasi di una sua canzone inneggianti alla violenza e allo stupro. Il cantante, 28enne romano, si chiama Antonio Signore e ha pubblicato la sua prima canzone a inizio 2017, coprendosi il volto - nel suo video - con una maschera antigas.

Le polemiche non sono legate a "No grazie", brano in gara a Sanremo 2020, ma a un brano del 2017 dal titolo di "Strega", in cui si può ascoltare: «Lei si chiama Gioia / balla mezza nuda, dopo te la dà / Si chiama Gioia perché fa la tro.. / L'ho ammazzata, le ho strappato la borsa / c'ho rivestito la maschera».

Il racconto di un omicidio dai termini espliciti che molti hanno condannato fino a chiedere l'eliminazione del rapper dal Festival con petizioni online che hanno riscosso molto successo. Nel coro di critiche si aggiunge ora anche la Regione Liguria.

All'unanimità il Consiglio regionale stamani ha approvato un ordine del giorno per chiedere alla Rai di «ritirare immediatamente l'invito al trapper romano Junior Cally a partecipare al 70/mo Festival di Sanremo», ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, con la volontà di «esprimere pubblicamente ferma condanna nei confronti dei messaggi violenti e sessisti diffusi nella produzione musicale del trapper».

Sul suo profilo Instagram anche Michelle Hunziker, che nel 2007 e nel 2018 è stata conduttrice del Festival, e che è fondatrice di un'associazione in difesa delle donne, si scaglia contro la partecipazione del trapper. «Sarebbe stato veramente bello vedere che un appuntamento mediatico così importante come il festival di Sanremo avesse una particolare sensibilità per questo tema. E invece no. Cioè, quello che dovrebbe essere naturale, per chi ha in mano il festival della canzone italiana, non lo è», ha detto, alludendo ad Amadeus.

Questa la replica alle accuse del rapper, attraverso una nota del suo management: «La posizione dell'artista è contro il sessismo, i passi avanti o indietro, e contro la violenza sulle donne». Poi una riflessione sullo stato dell'arte: «Lungi da Junior Cally scomodare i grandi nomi del cinema, della letteratura e della storia dell'arte, da Tarantino e Kubrick, da Gomorra a Caravaggio e scrittori come Nabokov e Bret Easton Ellis: l'arte può avere un linguaggio esplicito e il rap, da sempre, fa grande uso di elementi narrativi di finzione e immaginazione che non rappresentano il pensiero dell'artista». Per poi concludere: «O si accetta l'arte del rap, e probabilmente l'arte in generale, che deve essere libera di esprimersi, e si ride delle polemiche. Oppure si faccia del Festival di Sanremo un'ipocrita vetrina del buonismo, lontana dalla realtà e succursale del Parlamento italiano».

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