CronacaL'intervista a Massimo Nunzi protagonista domani a Jazzin' Amalficoast con la sua Jazz Farm

Minori, Costiera Amalfitana, Jazzin' Amalficoast, Musica Jazz

L'intervista a Massimo Nunzi protagonista domani a Jazzin' Amalficoast con la sua Jazz Farm

l’artigiano che regala la musica ai bambini, sabato 10 agosto a Minori

Inserito da (admin), venerdì 9 agosto 2019 22:01:23

Domani, sabato 10 agosto 2019, in scena a Minori l'edizione "Zero" del concept Jazzin' Amalfi Coast. L'evento, patrocinato dal Comune di Minori e fortemente voluto dal Maestro Pasticciere Salvatore De Riso, in collaborazione con Positano Notizie, mira a coinvolgere grandi e piccini nell'affascinante mondo della musica Jazz.
Alle 12.30 si parte con il Jazz farm...Moving on: Massimo Nunzi e la sua band sfileranno per le vie della città in una esilarante marching band. Compositore, arrangiatore, musicologo e trombettista, questo artista è entrato nel panorama musicale a soli 25 anni, ha realizzato più di 50 spettacoli teatrali e nel 2016 il suo spettacolo Giocajazz all'Auditorium di Roma ha raggiunto per ben tre volte il sold out.

Alle 18.30 saranno coinvolti giovani e giovanissimi in una sessione di GiocaJazz sul Lungomare California mentre alle 21,30 chiuderà l'intesa giornata il concerto sul pontile turistico di Minori.

Abbiamo intervistato in esclusiva Massimo Nunzi, ideatore del Jazz Farm.

#PNO: Jazz non più musica di élite, ma alla portata di chiunque. Come nasce l'idea del jazz Farm?

Massimo Nunzi: Nasce dall'idea che l'unica chiave di convivenza umana è l'accettazione dell'altro e l'orchestra è una società perfetta dove tutti, con le loro diversità contribuiscono a creare un piatto ricchissimo.

Jazz Farm ha lo scopo di far capire ai bambini che più siamo e più ci divertiamo e non c'è uno più bravo o uno meno bravo. I bimbi sono tutti uguali e tutti lavorano per lo stesso scopo: divertirsi e imparare facendo musica e soprattutto giocando. E mentre si gioca in questa fattoria piena di animali tutti diversi, si impara la musica quasi senza rendersene conto.

 

Jazz FARM ha avuto ed ha un successo notevole. Perché piace tanto ai bambini?

Quello che racconta Jazz Farm è la possibilità di avvicinarsi alla musica senza timore reverenziale. In realtà la musica non è un dogma, esiste da quando nasciamo ed emettiamo suoni. La comunicazione è vocale da quando nasciamo, poi c'è il cuore che ci dà subito il tempo su cui muoverci. La musica nasce con noi. Quindi è come ricondurre tutti ad un luogo naturale. I bambini sono naturalmente portati ad esprimersi attraverso la musica. Quando giocano, quando fanno attività di qualunque tipo, spesso canticchiano... Io lo facevo sempre. Da Gioca Jazz sono nati tantissimi musicisti e i bimbi hanno avuto la possibilità di conoscere strumenti che mai avrebbero visto. Un progetto come Jazz Farm è salutare perché porta i bambini a contatto con strumenti e musicisti reali.

 

Quanto la musica può essere importante per la crescita di un bambino?

La musica è fondamentale. Tutte le nostre relazioni sociali sono legate al racconto che se ne fa attraverso le canzoni. Io tendo a dare una possibilità di scelta ai bambini rispetto a quale genere ascoltare. Jazz Farm racconta un modo di fare musica che non richiede la tecnica.

 

Dal teatro alle orchestre è più interessante fare l'arrangiatore/scrittore o andare in giro a fareil musicista?

Io faccio moltissime cose diverse, perché reputo che il compositore sia come un artigiano. Ritengo che i compositori siano uomini di spettacolo che costruiscono oggetti musicali. Io faccio il compositore nel senso più pieno: compongo opere di musica contemporanea, jazz, scrivo musiche originali per serie tv, film, installazioni di arte contemporanea e spettacoli teatrali. Credo che questo sia il mestiere più bello del mondo. Non ci sono i musicisti assoluti, ognuno applica la musica come crede.

 

Collaborazioni illustri, progetti come Orchestra Operaia e il Jazz farm, qual è la filosofia cheregge il personaggio Nunzi?

Io sono una persona che ama la condivisione della bellezza. Se ho una emozione forte per una musica, la devo far conoscere. Cerco di far diventare la musica un elemento del tessuto relazionale degli esseri umani. Sono un autodidatta e vengo da una famiglia molto semplice e per questo ho sempre sentito il bisogno di dare elementi a persone che non hanno i mezzi per raggiungerli. L'anno scorso, per esempio, ho fatto un progetto con Save the Children: erano coinvolti 300 bambini tra migranti e ospiti di case famiglia. Per me la musica ha uno scopo sociale e non di autocelebrazione.

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