CronacaLa gara ciclistica più attesa dell'anno taglia fuori tutto il Sud per trasformarsi nel Giro di Mezza Italia

Ciclismo, giro d'Italia

La gara ciclistica più attesa dell'anno taglia fuori tutto il Sud per trasformarsi nel Giro di Mezza Italia

monta la protesta sui social e c'è chi chiede ai ciclisti del Sud di non partecipare

Inserito da (admin), giovedì 1 novembre 2018 22:11:27

Dimenticate la tappa Fiuggi-Sorrento di ben 247km corsa nel 1980 e vinta da Giovanni Mantovani, oppure quella ben più a Sud del 1982, la Taormina - Agrigento di 248 km, vinta da Moreno Argentin: il 2019 sarà ricordato per il Giro d'Italia spaccato a metà.

Non cercate, come facevamo sempre da bambini acquistando la Gazzetta o il Corriere dello Sport, se tra le tappe c'è la Costiera Amalfitana: quest'anno non c'è proprio il Sud!

Che negli ultimi 15 anni ci siano state edizioni molto penalizzanti per il Sud è un dato di fatto ma arrivare addirittura a tagliare "tutte" le nostre regioni non era mai successo.

Per la prima volta nella storia nessuna Regione del Sud sarà toccata dalla gara che, insieme alla Nazionale di Calcio, ci ha uniti nel tempo.

Parliamo di integrare gli immigrati dal Sud del mondo quando forse ancora non abbiamo ben digerito l'invasione del Piemonte ai danni di quello che fu uno Stato Sovrano.

Il "Regno delle due Sicilie" è praticamente tagliato fuori dal percorso e, probabilmente, considerato uno Stato a parte da coloro che, invece, dovrebbero fare dell'unità una bandiera da sventolare con fierezza.

Intanto monta la protesta amplificata dai social network e sono in tanti a invitare i corridori del Sud a boicottare la manifestazione.

Il post pubblicata sulla pagina Facebook "Terroni di Pino Aprile": "E' UFFICIALE, ANCHE PER IL GIRO D'ITALIA IL SUD NON ESISTE

Parte da Bologna e finisce a Verona il giro 2019, che si svolgerà interamente e vergognosamente solo nel Centronord. Unica concessione l'arrivo da Cassino nella garganica San Giovanni Rotondo, città di Conte e di Padre Pio, di cui temono forse gli strali, più del Santo che del premier, data l'insipienza del capo del governo."

Insomma un'occasione persa per unire i cuori degli italiani sotto la stessa bandiera e l'occasione giusta per rivendicare un'appartenenza e una storia millenaria che non può essere in nessun modo cancellata.

 

Foto: Gazzetta dello Sport / Regno delle Due Sicilie

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