Cronaca«La strategia di convivenza col Covid-19 non funziona», Walter Ricciardi invoca nuovo lockdown nazionale

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«La strategia di convivenza col Covid-19 non funziona», Walter Ricciardi invoca nuovo lockdown nazionale

Il consigliere del Ministro della Salute ha ribadito che il lockdown è necessario «per riportare la circolazione del virus sotto la soglia dei 50 casi al giorno su 100 mila abitanti» e che ci sia bisogno di «una vaccinazione di massa a tutto spiano, che da aprile potrà essere messa in atto»

Inserito da (Maria Abate), lunedì 15 febbraio 2021 09:10:21

Nell'ultimo bollettino 11.068 nuovi casi e 221 morti covid in Italia. Attualmente in tutto lo Stivale ci sono 402.783 positivi. La variante inglese è presente nel 20 per cento dei contagi. Il tasso di positività resta stabile al 4,6%.

Per il consigliere del ministro della Salute Walter Ricciardi serve un lockdown nazionale rigido, ma di durata limitata.

«È urgente cambiare subito - ha detto all'ANSA - la strategia di contrasto al virus SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata". Lo sostiene Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute. Oltre a ciò, va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale. È evidente che la strategia di convivenza col virus, adottata finora è inefficace e ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno. Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana».

Poi a "Che tempo che fa", su Raitre, il consigliere, ordinario di Igiene alla Cattolica e direttore del Dipartimento Scienze della Salute al Gemelli, ha ribadito che il lockdown è necessario «per riportare la circolazione del virus sotto la soglia dei 50 casi al giorno su 100 mila abitanti» e che ci sia bisogno di «una vaccinazione di massa a tutto spiano, che da aprile potrà essere messa in atto».

«Soltanto così potremmo tornare alla normalità come accaduto in molti Paesi asiatici - ha continuato, per poi aggiungere: «Con il ministro Speranza siamo stati sempre in piena sintonia sul rigore delle misure, ma in questa fase da settembre a gennaio non siamo riusciti ad essere pienamente impattanti sulle decisioni del governo, soprattutto, perché il presidente del Consiglio precedente ed alcuni ministri non erano del parere di attuare misure così forti».

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