CronacaTestamento olografo "falso" per avere l’eredità, rinviati in giudizio proprietari di un hotel a Positano

Positano, testamento falso, cronaca, circonvenzione di incapace, processo

Testamento olografo "falso" per avere l’eredità, rinviati in giudizio proprietari di un hotel a Positano

A dare la notizia che riguarda un noto albergo di Positano, ieri, il quotidiano Il Mattino, che rievoca fatti del lontano 2007, quando l’attuale titolare dell’hotel - con la complicità della figlia e del genero – sarebbe riuscita a far revocare, dopo otto giorni dalla stesura, il testamento del fratello, malato di Alzheimer, che suddivideva tutti i suoi beni in misura uguale tra i suoi parenti

Inserito da (Maria Abate), giovedì 15 ottobre 2020 12:25:38

In tre a giudizio per aver steso un testamento olografo "falso" per avere l'eredità, approfittando di una condizione psichica debole.

A dare la notizia che riguarda un noto albergo di Positano, ieri, il quotidiano Il Mattino, che rievoca fatti del lontano 2007, quando l'attuale titolare dell'hotel - con la complicità della figlia e del genero - sarebbe riuscita a far revocare, dopo otto giorni dalla stesura, il testamento del fratello, malato di Alzheimer, che suddivideva tutti i suoi beni in misura uguale tra i suoi parenti.

Si tratta del lussuoso hotel in Costiera Amalfitana e di altrettanto lussuoso appartamento a Roma, nella zona del Colosseo, che, da soli, sono stati stimati (al ribasso) per oltre dieci milioni di euro, mentre l'intera eredità è stata stimata per un valore di 50 milioni di euro.

I tre - già a processo per circonvenzione di incapace - sono stati tutti rinviati a giudizio. A presentare denuncia contro di loro, l'altro fratello dell'imprenditore deceduto e la madre.

Nel 2014, con la scomparsa del parente, madre e figlia, per difendersi dal procedimento civile intentato dall'altro fratello, tirarono fuori e presentarono un falso testamento olografo. Testamento che, di fatto, contraddiceva quelle che erano le volontà messe nero su bianco in un atto solenne, sempre espresse dal defunto, ovvero una ripartizione equa dei suoi beni tra tutti gli eredi. I tre, secondo l'accusa, erano riusciti nel piano ottenendo l'accompagnamento e poi isolando la vittima da tutti i suoi altri affetti per fargli scrivere un nuovo testamento in cui escludere gli altri eredi.

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