Economia e TurismoPositano, l’intervista di “Fortune Italia” a Vito Cinque: «Ecco come ci siamo organizzati per ripartire» /VIDEO

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Positano, l’intervista di “Fortune Italia” a Vito Cinque: «Ecco come ci siamo organizzati per ripartire» /VIDEO

Il direttore editoriale di Food&Wine Italia Federico De Cesare Viola ha intervistato Vito Cinque, proprietario dell’hotel 5 stelle lusso, che quest’anno celebra i cinquant’anni della sua storia e che si prepara a riaprire le sue porte il prossimo 3 luglio

Inserito da (Maria Abate), giovedì 18 giugno 2020 12:35:55

Il magazine di economia "Fortune Italia", che ogni mese racconta le storie di imprenditori e imprese, ha dedicato un articolo al San Pietro di Positano.

Il direttore editoriale di Food&Wine ItaliaFederico De Cesare Viola ha intervistato Vito Cinque, proprietario dell'hotel 5 stelle lusso, che quest'anno celebra i cinquant'anni della sua storia e che si prepara a riaprire le sue porte il prossimo 3 luglio.

Cinque, che è anche vice presidente Europa di Relais & Châteaux, racconta quali protocolli e politiche ha adottato l'associazione per contrastare la crisi e per organizzare la ripartenza e come, secondo lui, cambierà l'hôtellerie di lusso. Con una speranza: che quest'emergenza ci restituisca un turismo più consapevole e rispettoso.

«Darsi un obiettivo è importante all'interno di un'organizzazione. Il San Pietro per com'è morfologicamente conformato si presta bene alle misure di contrasto al Covid-19: abbiamo grandi aree e molti spazi all'aperto. Apriremo con 40 camere anziché con 57 e offriremo ai clienti degli spazi ancora maggiori. Ovviamente non potremo fare più il nostro ricco buffet delle colazioni, ma abbiamo deciso di lasciare aperto il nostro ristorante al mare, "Il Carlino", da ora di pranzo a ora di cena per consentire al cliente di poter scegliere l'orario con la massima libertà», ha detto Cinque.

Quindi un elogio ai suoi concittadini, che definisce «molto responsabili nel rispettare le misure di igiene e contenimento, tutti consci di quanto sia importante salvare la destinazione turistica».

«Per noi sarà più difficile ripartire, perché la maggior parte della nostra clientela è nord-americana. Poi è questione di abitudini, gli stranieri pranzano più volte all'anno nei ristoranti stellati, mentre gli italiani preferiscono di gran lunga le trattorie», ha chiosato.

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