PoliticaElection day ai tempi del Covid: come e dove si vota, modalità e ripercussioni nazionali

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Election day ai tempi del Covid: come e dove si vota, modalità e ripercussioni nazionali

Il voto è destinato ad avere ripercussioni nazionali. A rischiare, forse, non è tanto il governo ma la stabilità della maggioranza e quella interna ai partiti

Inserito da (Maria Abate), sabato 29 agosto 2020 12:36:35

Prime elezioni italiane dell'era post-Covid. Il 20 e 21 settembre gli italiani sono chiamati a votare per rinnovare la guida di 7 Regioni e quasi mille Comuni, per il referendum confermativo della riforma sul taglio del numero dei parlamentari e per le suppletive di due collegi uninominali in Sardegna e Veneto.

Ecco tutto quello che c'è da sapere sull'election day.

 

QUANDO SI VOTA

Per assicurare il distanziamento sociale le operazioni di voto si svolgeranno in due giornate: domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15.

 

CHI E' CHIAMATO A VOTARE

Sono 51.559.898 gli elettori chiamati ad esprimersi per il referendum costituzionale e 18.590.081 quelli per le elezioni regionali, che interessano 6 regioni a statuto ordinario (Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto) e 1 a statuto speciale (Valle d'Aosta). Per le elezioni suppletive del Senato, gli aventi diritto al voto sono 467.122 per la Sardegna e 352.696 per il Veneto. Le elezioni amministrative interessano, inoltre, 962 comuni e coinvolgono 5.725.734 elettori. In Costiera Amalfitana si andrà al voto per le Regionali, con la sfida tra De Luca, Caldoro e Ciarambino, e per le comunali a Positano (Guida VS Guida), Amalfi (Milano VS Del Pizzo) e Maiori (Capone, Della Pace, D'Amato).

 

LE NORME COVID

Il decreto di indizione del voto ha sottolineato la necessità di garantire il diritto di voto anche per quanti sono sottoposti a terapia anti-Covid o in quarantena. Ecco quindi che nelle strutture sanitarie con almeno 100 e fino a 199 posti-letto, che ospitano reparti Covid, verranno costituite sezioni elettorali ospedaliere. Esse saranno abilitate alla raccolta del voto domiciliare degli elettori sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario per il Coronavirus. Queste persone dovranno far pervenire - tra il decimo ed il quinto giorno precedente le consultazione - al sindaco del Comune di residenza una dichiarazione che attesta la volonta' di esprimere il voto presso il proprio domicilio ed un certificato che indichi la condizione di contagiato. Il voto verra' raccolto "durante le ore in cui e' aperta la votazione. Viene assicurata, con ogni mezzo idoneo, la liberta' e la segretezza del voto nel rispetto delle esigenze connesse alle condizioni di salute dell'elettore".

IL QUESITO REFERENDARIO, NON C'E' IL QUORUM

Il quesito stampato sulla scheda è: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari», approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?". Per la validità del referendum costituzionale confermativo, a differenza che per il referendum abrogativo, non è previsto dalla legge un quorum di validità; non si richiede, cioè, che alla votazione partecipi la maggioranza degli aventi diritto al voto e l'esito referendario è comunque valido indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli elettori.

 

LA POSTA IN PALIO

 

Il centrodestra unito, i partiti che compongono la maggioranza no. Un dato che fotografa quella che, per la maggioranza, è una partita in salita. Pd, M5S e Iv non corrono assieme in nessuna Regione. Laddove, come in Liguria, Dem e Movimento sono riusciti a trovare un accordo i renziani si sono sfilati, a testimonianza del fatto che il centrosinistra a "tre gambe" è poco più che un'utopia. Il voto è destinato ad avere ripercussioni nazionali. A rischiare, forse, non è tanto il governo ma la stabilità della maggioranza e quella interna ai partiti.

 

Fonte: ANSA

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