PoliticaFurore non sarà più orfana di mare

Furore, Costiera amalfitana, collegamento meccanizzato

Furore non sarà più orfana di mare

In qualità di ex Sindaco (come “persona informata dei fatti”), posso dirvi che quest’opera ha un carattere strategico per Furore. Una problematica complessa che le Amministrazioni Comunali da me presiedute hanno affrontato fin dal mio primo insediamento negli anni Ottanta

Inserito da (Maria Abate), domenica 11 aprile 2021 09:43:49

Di Raffaele Ferraioli*

Ho avuto modo di leggere sul vostro portale l'articolo relativo all'avvenuto affidamento da parte dell'ACAMIR della progettazione di un vettore meccanico di collegamento del centro abitato con il Fiordo, finalizzato a consentire (finalmente!) l'accesso al mare al "Paese che non c'è". Ritengo opportuno, se non doveroso, intervenire su tale argomento per fare alcune precisazioni e/o integrazioni utili per chi va alla ricerca di corrette informazioni. In qualità di ex Sindaco (come "persona informata dei fatti"), posso dirvi che quest'opera ha un carattere strategico per Furore. Una problematica complessa che le Amministrazioni Comunali da me presiedute hanno affrontato fin dal mio primo insediamento negli anni Ottanta. Riuscimmo nel 1985 ad affidare all'arch. Tramontano con studio in Salerno l'incarico di redigere un progetto di ascensore verticale in pozzo fra la località Vene e l'arenile del Fiordo, da scavare in roccia, con un salto di m. 180 e galleria lunga m.12 al piede.

Tale progetto fu finanziato dalla Regione Campania per un primo stralcio inerente agli scavi in roccia per un importo di un miliardo e duecento milioni, ma fu bocciato dalla Soprintendenza ai BB.AA-AA-SS- di Salerno (Soprintendente arch. Mario De Cunzo). Ne scaturì una lunga vertenza fra ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato e grossa eco di stampa. Il Ministero ai Beni Culturali dispose un sopralluogo da parte di un Ispettore Ministeriale, nella persona dell'arch. Secchi Tarugi, che si espresse favorevolmente e, addirittura, dichiarò l'opera fondamentale per il recupero del Fiordo. Ma non ci fu verso. Il finanziamento regionale fu cancellato! Seguirono proteste clamorose dei Furoresi con annullamento volontario delle schede alle concomitanti elezioni. Ma fu tutto vano.

A distanza di qualche anno venne promulgata la L.R.35/87, Il famigerato PUT che dichiarò zona di tutela integrale l'area in questione. Della serie "Lasciate ogni speranza voi ch'entrate". Negli anni che seguirono tentammo a più riprese di far capire ai burocrati avvicendatisi dietro le scrivanie del "sistema dei poteri impotenti", che la tutela schizofrenica di un bene naturalistico e ambientale come il Fiordo deve essere attiva, non ottusa. Qualche spiraglio si aprì: Il Piano cosiddetto SINTAGMA di riordino della mobilità in Costa d'Amalfi, redatto ed approvato dalla Comunità Montana Amalfitana e il P.T.C.P. della Provincia di Salerno inserirono nei lori strumenti di pianificazione il collegamento fra il centro abitato di Furore e il mare, cancellando la vergogna di un paese che per accedere alla balneazione è costretto a recarsi alle spiagge di Amalfi a meno che non voglia fare, come scherzosamente diciamo "la circumnavigazione dell'Africa". In un clima, quindi, di maggiore apertura mentale, circa dieci anni fa, incaricammo di redigere un nuovo progetto lo Studio dell'Ing. Fornasari di Napoli, esperto di fama mondiale in materia.

Questo nuovo progetto di "Ascensore Inclinato" è localizzato leggermente più ad Ovest in località Portella e arriva a livello della SS. 163 percorrendo circa m.300 in pochi minuti. Prevede alcune aree di parcheggio a livello della stazione di partenza superiore in alcuni terrazzamenti già esistenti, senza alcun movimento di terra. Non è prevista alcuna area di sosta a valle, nei pressi della strada rotabile per evitare di attrarre le tribù dei balneari della "mappatella beach" e del Fiordo cartolina. La vocazione di questo straordinario episodio naturalistico, paesaggistico e ambientale è ben altra e va rispettata.

Il progetto è stato sottoposto alla Regione Campania per l'ottenimento della variante al PUT, già da tempo concessa. Nel frattempo la Regione stessa ha stanziato i famosi cento milioni per la mobilità in Costiera, in prima battuta dimenticandosi di Furore. Puntuali partirono le mie proteste che ottennero una sorta di ravvedimenti. Al nostro Comune furono assegnate trecento euro per "progettazione". A spendere tale somma sarà, come da Voi correttamente riportato, l'ACAMIR, che ha bandito regolare gara per l'affidamento della progettazione. Sperando di essere stato sufficientemente chiaro ed esaustivo, ringrazio e saluto.

Furore, 10 Aprile 2021

*Ex sindaco di Furore

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