PoliticaNasce il gruppo "Europeisti Maie Centro democratico" per sostenere un Conte "ter", ma si pensa anche al piano B

Giuseppe Conte, Matteo Renzi, crisi di governo, maggioranza, fiducia

Nasce il gruppo "Europeisti Maie Centro democratico" per sostenere un Conte "ter", ma si pensa anche al piano B

Si tratta di un gruppo nato con l’intento di dare legittimità politica al tentativo di un incarico "ter" a Conte. Ma, nei gruppi di maggioranza circolano anche nomi diversi da Conte. Le delegazioni Pd, M5s e Leu faranno sicuramente il suo nome, ma Italia Viva tentenna

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 27 gennaio 2021 10:10:31

«Si è costituito oggi il nuovo gruppo parlamentare Europeisti Maie Centro democratico». Lo ha comunicato la presidente del Senato Elisabetta Casellati. A quanto si apprende, ora il gruppo si costituirà anche alla Camera.

Si tratta di un gruppo nato con l'intento di dare legittimità politica al tentativo di un incarico "ter" a Conte. Ma, nei gruppi di maggioranza circolano anche nomi diversi da Conte. Le delegazioni Pd, M5s e Leu faranno sicuramente il suo nome, ma Italia Viva tentenna. L'obiettivo, finora mancato, è rendere Renzi non indispensabile al Senato.

Ad ogni modo, se al Quirinale una maggioranza chiara per Conte non dovesse emergere, il primo passo, secondo i rumors, sarebbe tentare la via di un nome M5s: si citano Stefano Patuanelli, Roberto Fico o Luigi Di Maio. Mentre, la prospettiva "europea" fa tirare in ballo anche nomi come David Sassoli o Paolo Gentiloni. Se le consultazioni dovessero fallire, si parla invece di Marta Cartabia, Carlo Cottarelli o Luciana Lamorgese. Dal Pd liquidano come voci infondate le ipotesi che si fanno su nomi come Dario Franceschini, Lorenzo Guerini o Roberto Gualtieri. «Non siamo noi a dare le carte - ha dichiarato una fonte Dem - in Parlamento i nostri gruppi valgono meno del 15% alla Camera e al Senato».

«Da ormai un anno stiamo attraversando una fase di vera e propria emergenza. Le diffuse sofferenze dei cittadini, il profondo disagio sociale e le difficoltà economiche richiedono una prospettiva chiara e un governo che abbia una maggioranza più ampia e sicura. È il momento che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica. Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale. Serve un'alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono». Così si è espresso Giuseppe Conte su Facebook.

«L'unica cosa che davvero rileva, al di là di chi sarà chiamato a guidare l'Italia, è che la Repubblica possa rialzare la testa. Allora avremo vinto tutti, perché avrà vinto l'Italia. Quanto a me, mi ritroverete sempre, forte e appassionato, a tifare per il nostro Paese», ha dichiarato.

E anche Matteo Renzi ha detto la sua: «Dopo giorni di fango contro di noi, tutto è più chiaro. Non è Italia Viva ad aver aperto una crisi: è l'Italia che deve affrontare una crisi da far tremare i polsi. Noi andremo al Quirinale senza pregiudizi la priorità è aiutare i cittadini a uscire da questa fase di stallo e di difficoltà non solo economica. Sprecare i soldi del Recovery, perdere tempo sui vaccini, ritardare il ritorno a scuola, vivere di sussidi sarebbero errori imperdonabili. Noi ci siamo».

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