Politica“Nuova primavera maiorese” commenta l’ultima decisione del Sindaco: «Distinguere tra evasione e mancato pagamento di necessità»

Maiori, costiera amalfitana, tasse, imposte, recupero

“Nuova primavera maiorese” commenta l’ultima decisione del Sindaco: «Distinguere tra evasione e mancato pagamento di necessità»

«Questa materia – aggiunge - non può essere oggetto di improvvisazione ma va graduata attentamente nella fissazione delle aliquote e nelle modalità di escussione onde evitare storture sistemiche ed ingiustizia sociale. In un "paese turistico" che lavora solo pochi mesi all'anno, proprio a causa della crisi economica mondiale tuttora gravante sulla Comunità, ci vuole equità. A volte, se non si agisce con attenzione, la cura può essere peggio della malattia»

Inserito da (Maria Abate), sabato 19 febbraio 2022 16:16:45

«Conveniamo col Sindaco di Maiori sull'opportunità di agevolare in tempi ragionevoli il pagamento delle imposte, soprattutto a seguito della crisi economica mondiale. Tuttavia, sempre in spirito di collaborazione e servizio verso le Istituzioni e la Comunità, ci preme sottolineare come in "un paese turistico", dove si lavora solo pochi mesi all'anno, proprio all'esito della pandemia, la questione va affrontata con molta attenzione onde evitare irragionevoli disparità di trattamento con ingiuste ripartizioni di imposte ed indebiti vantaggi magari per pochi furbetti».

 

A dichiararlo il gruppo civico Nuova Primavera Maiorese guidato dall'avvocato Vincenzo Rispoli.

«Soprattutto con la pandemia, ci sono state alcune attività - spiega - che hanno guadagnato tantissimo dalla contrazione dei mesi di lavoro (e dei costi per personale, energia e materie prime) aumentando in modo esponenziale il prezzo dei servizi (per la concentrazione della domanda in pochi mesi). Ed invece ci sono state altre attività e lavoratori che effettivamente, con la pandemia, hanno perso molti mesi di lavoro e reddito».

«Questo si ripercuote - prosegue Rispoli - su tutta l'economia generale (commercio, artigiani, servizi professionali) gravati a loro volta dalla contrazione generale del reddito di attività e lavoratori stagionali. Il problema, si sa, sta sempre a monte. E soprattutto oggi, all'esito della pandemia ma ancora in piena crisi economica mondiale, si deve distinguere tra vera evasione e mancato pagamento di necessità delle imposte. Se (ad esempio) aumento una tassa del 40% per coprire la vera evasione, non potrò pretendere tempi ragionevoli solo da legittimi gruppi di pressione ma anche da chi, purtroppo, non riesce nemmeno a mettere il piatto a tavola. Anzi, forse proprio l'aumento delle aliquote non agevola il pagamento e così via come un cane che si morde la coda...».

La proposta dell'avvocato Rispoli è quella di «verificare e riparametrare, per ciascuna imposta, tassa o contributo locale, le singole aliquote, i casi di aumenti, riduzioni ed esenzioni. E soprattutto definire casi e modalità di giuste dilazioni di pagamento senza applicazioni di sanzioni ed interessi. Non già disapplicare nuovi regolamenti (magari col rischio di raddoppio dell'imposta). Una simile operazione farebbe uscire il paese da piccole operazioni di cabotaggio per una mera sistemazione formale del bilancio».

«Questa materia - aggiunge - non può essere oggetto di improvvisazione ma va graduata attentamente nella fissazione delle aliquote e nelle modalità di escussione onde evitare storture sistemiche ed ingiustizia sociale. In un "paese turistico" che lavora solo pochi mesi all'anno, proprio a causa della crisi economica mondiale tuttora gravante sulla Comunità, ci vuole equità. A volte, se non si agisce con attenzione, la cura può essere peggio della malattia».

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