Salute e BenessereComitato Dragonea in difesa degli Ospedali Cava e Costiera: «No a ridimensionamento di personale e di strutture»

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Comitato Dragonea in difesa degli Ospedali Cava e Costiera: «No a ridimensionamento di personale e di strutture»

«Allo stato, - spiegano - la condizione è disastrosa ma cosa ancor più triste è che a pagare le conseguenze sarà l’utenza affluente del territorio»

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 17 febbraio 2022 14:03:48

«Dire essere soddisfatti riguardo alla ristrutturazione dell'Ospedale di Cava è un semplice eufemismo di una lotta tutt'altro che facile da vincere, siamo in trincea da anni su vari fronti ormai. C'è da rifondare prima la coscienza e l'umanità ancor prima di costruire edifici nuovi, purtroppo». Sono le parole, affidate ad una nota stampa, del Comitato Civico Dragonea che interviene sulla questione ospedale "Santa Maria Incoronata dell'Olmo".

«Nonostante l'inizio dei lavori di ammodernamento, il Comitato non è soddisfatto e chiede garanzie per il futuro: La medicina territoriale deve avere gli strumenti adatti per rispondere alle esigenze del territorio a cominciare dai medici di famiglia, la nostra frazione lamenta grosse difficoltà anche per una semplice prescrizione, una ricetta medica. I cittadini hanno bisogno di un servizio sanitario che risponda ai bisogni primari.

Ridimensionare e smantellare il servizio sanitario pubblico a favore del settore privato è il principale scempio che si poteva compiere in un territorio come il nostro».

Il Comitato interviene anche sulla sanità in Costa d'Amalfi: «Il problema non è solo Cava, in Costiera amalfitana l'altro presidio quello di Castiglione che soffre da tempo per la mancanza di personale. Gli Uffici Cup/Ticket e Medicina Legale sono in procinto di scomparire a causa del pensionamento alcuni addetti tra meno di 30 giorni andranno in pensione e ad oggi ancora non è sostituito né si prevede un reclutamento di nuovo personale per l'affiancamento e potenziamento.

Allo stato, la condizione è disastrosa ma cosa ancor più triste è che a pagare le conseguenze sarà l'utenza affluente del territorio.

Esortiamo tutti i sindaci una volta e per tutte a far sentire la propria voce, poiché in un territorio disagiato, non è possibile che possano non essere garantiti i livelli minimi di assistenza. Il nostro compito è di raccogliere le istanze di tanti nostri cittadini e battere i pugni sui tavoli di chi di dovere perché qui si lotta per un diritto non per un favore o un regalo che ci deve fare qualcuno».

«Noi cittadini di Dragonea e della vicina Costa d'Amalfi, come sempre, faremo la nostra parte, lottare per la dignità di migliaia di persone ostaggio da anni da becere politiche di ridimensionamento di personale e di strutture. Sia questa la volta buona che si prenda coscienza che la "politica" rappresenta il nulla se non mette al centro il cittadino e le sue necessità, i suoi diritti che non si comprano con una "pacca sulle spalle". Per il bene di Dragonea e della Costa d'Amalfi, noi ci saremo sempre!», conclude la nota.

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