Salute e BenessereCovid: curarsi precocemente a casa può evitare ospedale. Lo studio

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Covid: curarsi precocemente a casa può evitare ospedale. Lo studio

Iniziare a curarsi a casa alla comparsa dei primi sintomi e trattare il Covid-19 come si farebbe con qualsiasi altra infezione respiratoria, ancora prima che sia disponibile l'esito del tampone, potrebbe aiutare ad accelerare il recupero e a ridurre il ricorso al ricovero

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 16 giugno 2021 08:57:53

Un semplice algoritmo per il trattamento domiciliare di pazienti Covid-19 può prevenire il ricovero in ospedale. Lo studio, elaborato dall'Istituto Mario Negri e condotto in collaborazione con un gruppo di medici di base di Varese e di Teramo, è stato pubblicato su 'EClinicalMedicine', magazine che fa capo a 'The Lancet'.

Nei primi 2-3 giorni - spiegano gli autori, Giuseppe Remuzzi, direttore del Mario Negri e Fredy Suter, primario emerito dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo - il Covid-19 è in fase di incubazione e la persona non presenta ancora sintomi. Nei 4-7 giorni successivi, la carica virale aumenta facendo comparire i primi sintomi. Intervenire in questa fase, iniziando a curarsi a casa e trattando il Covid-19 come si farebbe con qualsiasi altra infezione respiratoria, ancora prima che sia disponibile l'esito del tampone, potrebbe aiutare ad accelerare il recupero e a ridurre il ricorso al ricovero. I farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) sarebbero quelli più indicati nelle prime fasi della malattia. Lo studio ha coinvolto 90 pazienti con Covid-19 lieve, che sono stati trattati a casa dai loro medici di famiglia secondo il protocollo proposto. Si è tradotto in una diminuzione da 13 a 2 pazienti con esigenza di ospedalizzazione e una riduzione di oltre il 90% del numero complessivo di giorni di ricovero e dei relativi costi di trattamento, rispetto a un gruppo di pazienti con le stesse caratteristiche, ma che avevano ricevuto altri regimi terapeutici. Questi risultati sono stati confermati in un altro gruppo di controllo di 1779 pazienti.

«Il nostro studio è imperfetto perché retrospettivo - dice Remuzzi - ma è interessante che, proprio in questi giorni, un articolo apparso su 'The Lancet' di ricercatori inglesi e australiani conferma i nostri risultati con un approccio precoce basato su un preparato anti-asma (che contiene una piccola quantità di cortisone) da somministrare per inalazione nelle primissime fasi della malattia». «È molto importante - sottolinea Suter - che i suggerimenti che derivano da questi studi non siano interpretati come un 'fai da te'». (ANSA).

In Italia, tantissimi contagiati, che si sono sentiti abbandonati dalla sanità, si sono affidati ai medici del gruppo Facebook #TERAPIADOMICILIARECOVID19 in ogni Regione, che attualmente conta 475.978 membri, ma cresce di giorno in giorno, per curarsi a casa, e sono guariti. È il caso di Nunzia, donna della Costiera Amalfitana, la cui storia ve l'abbiamo raccontata ad aprile scorso.

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