Salute e BenessereRoma: al Gemelli una nuova tecnica asporta la tiroide senza cicatrici

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Roma: al Gemelli una nuova tecnica asporta la tiroide senza cicatrici

Il nome tecnico è TOETVA (tiroidectomia endoscopica trans-orale con approccio vestibolare) ed è una procedura inventata nel Sud-Est asiatico (Tailandia), dove le cicatrici sul collo costituiscono un importante stigma culturale.  

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 4 aprile 2024 08:18:12

Per rispondere alle esigenze di alcuni pazienti che non vogliono alcuna cicatrice visibile, al Policlinico Gemelli è stata messa a punto un'innovativa procedura di tiroidectomia per via endoscopica, che consente l'asportazione della tiroide dall'interno della bocca, attraverso piccole incisioni praticate sotto il labbro inferiore.

Qualche settimana fa, si legge in un comunicato stampa dello stesso Policlinico romano, è stato effettuato per la prima volta questo tipo di intervento su una giovane paziente. Il nome tecnico è TOETVA (tiroidectomia endoscopica trans-orale con approccio vestibolare) ed è una procedura inventata nel Sud-Est asiatico (Tailandia), dove le cicatrici sul collo costituiscono un importante stigma culturale.

"Sono oltre 1.500 gli interventi di tiroidectomia effettuati ogni anno al Policlinico Gemelli - ricorda il professor Marco Raffaelli, direttore della UOC di Chirurgia Endocrina e Metabolica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Ordinario di Chirurgia Generale all'Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma - di questi almeno la metà per tumori della tiroide, che possono insorgere anche in persone molto giovani. E sono in molti, soprattutto tra le giovani donne, ad avere una certa ritrosia ad accostarsi a questo tipo di intervento, per timore che possa lasciare una cicatrice visibile sul collo. Per questo, la nostra offerta si è arricchita negli anni di procedure che non lasciano cicatrici visibili sul collo, quali la chirurgia robotica per via transascellare, con il robot da Vinci. Ed è su questa scia che abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta chirurgica con la TOETVA".

La paziente sottoposta qualche settimana fa a questo intervento sta bene ed è molto soddisfatta dei risultati.

"La maggior parte degli interventi di tiroidectomia - prosegue il professor Raffaelli - continueranno ad essere effettuati attraverso la collaudatissima tecnica chirurgica tradizionale e con la tecnica mini-invasiva video-assistita,che lascia in genere una cicatrice di piccole dimensioni (un paio di cm); ma per chi non vuole cicatrici sul collo, possiamo proporre la chirurgia robotica per via trans-ascellare e da oggi anche alla TOETVA, per cercare di offrire al paziente che abbiamo di fronte, l'intervento più consono alle sue esigenze".

La tecnica TOETVA è relativamente recente (nasce nel 2014) e per arrivare ad utilizzarla è necessario effettuare corsi di formazione e simulazioni (cadaver lab), perché è un intervento che ha alcune peculiarità nella tipologia di approccio; non ci si può improvvisare insomma. "Come Società Europea di Endocrinochirurgia - prosegue il professor Raffaelli - abbiamo organizzato su questa procedura innovativa anche corsi di formazione in Turchia, in collaborazione con l'Università di Izmir e con il patrocinio dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e di Policlinico Gemelli, poiché siamo coinvolti come docenti".

L'intervento

La TOETVA resta al momento un intervento eseguito ancora in pochi centri in Italia e nel mondo, ha indicazioni limitate e richiede un'accurata selezione dei pazienti. Il suo plus è quello di non lasciare alcuna cicatrice visibile, dal momento che le incisioni vengono praticate nel cavo orale. Ma non è per tutti i pazienti: sono esclusi ad esempio quelli con tiroidi molto voluminose o in precedenza operati o irradiati sul collo. La procedura si effettua in anestesia generale e con intubazione naso o oro-tracheale. Si praticano tre piccole incisioni all'interno della bocca, sotto il labbro inferiore, attraverso le quali si introducono gli strumenti endoscopici e si procede quindi all'intervento di tiroidectomia, rimuovendo poi la tiroide dalla bocca. L'intervento dura almeno un paio di ore. Tra le possibili complicanze, la lesione del nervo mentoniero, con perdita di sensibilità a livello del mento.

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