TecnologiaNeuralink, l'azienda di Musk che impianta microchip nel cervello
Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 30 gennaio 2024 22:21:08
di Norman di Lieto
Il confine tra progresso ed etica, tra una realtà che pare a tratti distopica e che non permette di capire a tutti se si tratti di realtà che fa rima, appunto, con progresso o di una nuova uscita cinematografica.
La notizia è di quelle contrastanti, nel senso che non appena è stata diffusa, i pareri sono assai diversi sulla bontà dell'operazione messa in atto da Neuralink, l'azienda fondata nel 2016 da Elon Musk.
L'annuncio è, per certi versi, sensazionale ed è quello che ha permesso all'azienda di Musk di sviluppare interfacce neurali impiantabili che consentono la comunicazione tra il cervello e il computer, aiutando a curare gravi disabilità.
Un'azienda che vale circa 5 miliardi di dollari e che ha installato il suo primo impianto cerebrale in un uomo.
Il via libera è giunto dalla Fda, l'agenzia federale degli Stati Uniti che si occupa di farmaci e dispositivi medici, che in passato l'ha rifiutata per la morte di alcuni animali.
Neuralink ha sviluppato due dispositivi diversi: il primo è un chip che si chiama Telepathy e viene impiantato nel cervello di una persona, con elettrodi che si estendono a ventaglio e trasmettendo così i dati in modalità wireless ai computer, dove i ricercatori possono studiarli.
Telepathy 'decifra' dal cervello i segnali legati all'intenzione di fare un movimento e li traduce in modo che un robot all'esterno possa compiere quella precisa azione al posto di chi è paralizzato o paraplegico.
Delle dimensioni di un bottone, il chip Telepathy ospita un migliaio di elettrodi flessibili che amplificano i segnali dei neuroni, li raccolgono e li trasmettono all'esterno in wireless.
L'uso iniziale dello strumento è per chi ha perso l'uso delle gambe.
Il secondo è invece un braccio robotico, Optimus, che serve ad impiantare il chip in una regione dell'encefalo che controlla "la volontà di muoversi".
Neuralink per 'testare' i dispositivi aveva arruolato per l'esperimento una persona maggiorenne, residente negli Usa e con paralisi, perdita della vista e dell'udito e incapacità a parlare, queste le caratteristiche richieste.
L'annuncio dell'impianto è arrivato a soli due giorni dall'intervento con il paziente che si starebbe riprendendo bene.
Per chi fosse interessato a seguire step by step le fasi del progetto e la loro "naturale" evoluzione è sufficiente seguire sulla piattaforma X il profilo di Elon Musk.
Di questo 'progresso' sulle riviste scientifiche (per ora) non c'è traccia.
Pensate a film come Matrix, al telefilm come l'uomo bionico, o basterebbe rileggere "Frankenstein", per provare un brivido lungo la schiena.
Se si tratta di progresso, citiamo (e ci aggrappiamo al) l'avanzare con giudizio dei Promessi Sposi.
FONTE FOTO: Foto di Gerd Altmann da Pixabay (entrambe)