Territorio e Ambiente1° giugno sciopero generale trasporti, aderisce anche Sita in Costa d’Amalfi

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1° giugno sciopero generale trasporti, aderisce anche Sita in Costa d’Amalfi

Gli autisti di Sita Sud della Costiera Amalfitana aderiscono allo sciopero indetta dalle segreterie regionali di dei sindacati FILT-CGIL, FIT-CISL. UILTRASPORTI, FAISACISAL, e UGLT proclamato per martedì 1° giugno

Inserito da (Maria Abate), giovedì 27 maggio 2021 08:55:33

Gli autisti di Sita Sud della Costiera Amalfitana aderiscono allo sciopero indetta dalle segreterie regionali di dei sindacati FILT-CGIL, FIT-CISL. UILTRASPORTI, FAISACISAL, e UGLT proclamato per martedì 1° giugno.

«Alla base c'è il mancato rinnovo del contratto nazionale», spiegano le sigle sindacali, che annunciano un'agitazione della durata di 24 ore (dalle 00.00 alle 24.00) di tutti i lavoratori del trasporto pubblico locale.

Pertanto non sarà possibile garantire il regolare svolgimento dei servizi in linea, ma ai sensi della legge 146/90, verranno effettuate le corse con orari di partenza ed arrivo ai capilinea rientranti nelle fasce di garanzia, ossia dalle 6.00 alle 9.00 e dalle 13.00 alle 16.00.

«Governo, Regioni, Anci in rappresentanza dei Comuni e Upi delle Province hanno avviato la discussione sul trasporto pubblico locale in vista della riapertura delle scuole a settembre. Sicuramente è una scelta giusta e tempestiva in quanto la stiamo chiedendo da aprile 2020. Riteniamo però che escludere i rappresentanti dei lavoratori dal confronto sia un errore. Governo, Regioni ed enti locali devono sapere che, nonostante alle aziende siano arrivati i previsti contributi pubblici economici, gli autoferrotranvieri aspettano il rinnovo del contratto, scaduto il 31 dicembre 2017. Tale situazione è inaccettabile oltre che ingiustificabile».

«Autoferrotranvieri e internavigatori - sottolineano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Fna - rivendicano legittimamente il diritto al rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre tre anni, chiedendo di sanare criticità come quelle dei titoli abilitativi, del basso salario e della salute e sicurezza sul lavoro. Questa situazione dimostra che non è più rinviabile una riforma del settore, che favorisca le aggregazioni delle oltre 900 aziende esistenti per uno sviluppo del settore che elimini diseconomie, inefficienze, sprechi, oltre che una bassa qualità del servizio».

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