Territorio e AmbienteCop26, a Glasgow i leader mondiali si impegnano a porre fine alla deforestazione entro il 2030

Glasgow, Cop26, ambiente, clima, deforestazione, emissioni

Cop26, a Glasgow i leader mondiali si impegnano a porre fine alla deforestazione entro il 2030

I leader mondiali concluderanno oggi il loro summit di due giorni nell'ambito della Cop26 con una dichiarazione nella quale si impegnano a porre fine alla deforestazione entro il 2030 con un impegno da 19,2 miliardi di dollari.

Inserito da (Maria Abate), martedì 2 novembre 2021 10:08:51

Il 31 ottobre, a Glasgow, si è aperta la conferenza annuale dell'Onu sul clima. Ieri e oggi, presso lo Scottish Exhibition Centre, le giornate dedicate ai capi di stato e di governo.

I leader mondiali concluderanno oggi il loro summit di due giorni nell'ambito della Cop26 con una dichiarazione nella quale si impegnano a porre fine alla deforestazione entro il 2030 con un impegno da 19,2 miliardi di dollari. Lo rivela la stampa britannica anticipando, secondo quanto riferito da Downing Street, la dichiarazione di Boris Johnson in proposito.

«Questi grandi ecosistemi brulicanti, queste cattedrali della natura, sono i polmoni del nostro pianeta», ha detto il premier britannico.

Attualmente, la Russia e soprattutto la Cina sono tra i Paesi che producono la maggiore quantità di gas serra al mondo, ma anche gli Stati Uniti. Tre paesi che hanno promesso impegno per diminuire le emissioni.

«Nella lotta ai cambiamenti climatici nessuno può farcela da solo, agire è nell'interesse di tutti. Dobbiamo investire nell'energia pulita, ed è quello che faremo negli Usa, ridurremo le emissioni entro il 2030», ha detto Joe Biden, che ha chiesto scusa ai leader mondiali per la decisione di far uscire gli Usa dall'accordo di Parigi sul clima presa dal predecessore Donald Trump.

Tra i firmatari della 'Dichiarazione di Glasgow sulle foreste' ci saranno anche Jair Bolsonaro, Xi Jinping e Vladimir Putin.

«L'iniziativa della Cop26 è molto molto importante - ha detto il premier italiano Mario Draghi -. Un singolo Paese non può rispondere a questi problemi e questa forse è la più importante iniziativa collettiva diretta a questo fine. Prima si ignorava completamente il problema, ora c'è crescente consapevolezza sul clima».

«Il cambiamento climatico ha anche gravi ripercussioni sulla pace e la sicurezza globali. Può esaurire le risorse naturali e aggravare le tensioni sociali. Può portare a nuovi flussi migratori e contribuire al terrorismo e alla criminalità organizzata. Il cambiamento climatico può dividerci.[...] Quello che rende molto complicato il negoziato è che i Paesi hanno condizioni di partenza diverse tra loro. Non credo si ottenga molto sul clima indicando i Paesi colpevoli e i Paesi innocenti, perché i colpevoli sono moltissimi e gli innocenti sono pochissimi. Un grande aiuto, però, lo vedo arrivare dalla tecnologia», ha aggiunto Draghi.

(Foto: Palazzo Chigi)

Galleria Fotografica