ChiesaSospeso dalla Curia ma continua a celebrare l'eucarestia: bufera su Padre Giuseppe Galliano

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Sospeso dalla Curia ma continua a celebrare l'eucarestia: bufera su Padre Giuseppe Galliano

Il sacerdote è atteso il 25 e il 26 ottobre al Centro sociale di Pastena per uno dei suoi "incontri di spiritualità".

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 15 ottobre 2022 11:57:34

Non si placa la polemica attorno a Padre Giuseppe Galliano, sacerdote siciliano ma da anni trapiantato in provincia di Novara, dimesso dall'Istituto religioso per "ostinata disobbedienza alle legittime disposizioni impartite dai superiori in materia grave".

A deciderlo è stato un decreto del Superiore Generale della Congregazione dei "Missionari del Sacro Cuore" in data 17 maggio 2022. Con tali dimissioni Padre Galliano, in quanto religioso chierico, "non può esercitare gli ordini sacri se prima non ha trovato un Vescovo il quale [...], lo accolga o almeno gli consenta l'esercizio degli ordini sacri".

Nonostante tale divieto alcuni fedeli hanno segnalato alla Congregazione che Padre Galliano continua a celebrare l'eucarestia, o altre azioni liturgiche e devozionali, in luoghi privati, "reiterando numerosi abusi in ambito liturgico e dottrinale, che gli abbiamo più volte contestato personalmente". Il sacerdote è infatti atteso il 25 e il 26 ottobre al Centro sociale di Pastena per uno dei suoi "incontri di spiritualità".

Per questo, i Vescovi di Milano, Monreale, Novara, Salerno, Palermo e il cardinale vicario di Roma, in un comunicato congiunto, hanno dichiarato ufficialmente "che le azioni liturgiche compiute da padre Giuseppe Galliano, anche in luoghi diversi dagli edifici di culto, avvengono in violazione delle norme canoniche e delle disposizioni della competente autorità ecclesiastica".

"Tutte le azioni liturgiche - in primis la celebrazione dell'eucarestia - compiute da padre Galliano sono illecite e pertanto si eviti di prendervi parte a qualsiasi titolo, poiché mettono a repentaglio la vita spirituale di credenti e non credenti, a motivo di una predicazione e di una pratica liturgica e devozionale che corrompe la fede cristiana con elementi presi da forme di spiritualità incompatibili con essa. È nostra responsabilità mettere in guardia dal grave rischio di porsi al di fuori della comunione cattolica qualora prendano parte a tali incontri".

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