CronacaIn Campania riparte il settore "wedding", niente buffet e rigoroso distanziamento

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In Campania riparte il settore "wedding", niente buffet e rigoroso distanziamento

L’8 giugno potrà riprendere il settore del “wedding” che in Campania e in Costiera Amalfitana ha un forte impatto sull’economia dei territori, in quanto crocevia dell’indotto di tante altre attività del commercio e dell’artigianato

Inserito da (Maria Abate), sabato 6 giugno 2020 09:14:53

Con l'ordinanza n. 55 del 5 giugno 2020, il presidente Vincenzo De Luca ha consentito la ripresa delle attività delle guide turistiche e rifugi montani, delle aree gioco per bambini e ludoteche e servizi per l'infanzia e l'adolescenza (compresi campi estivi e oratori), dei cinema all'aperto, dei drive in e spettacoli all'aperto, dei corsi di lingue, dei laboratori di formazione e altre attività formative o ricreative presso i circoli, delle feste di matrimonio e altre cerimonie, dei meeting e congressi.

L'8 giugno potrà riprendere il settore del "wedding" che in Campania e in Costiera Amalfitana ha un forte impatto sull'economia dei territori, in quanto crocevia dell'indotto di tante altre attività del commercio e dell'artigianato come quello della ristorazione, del cibo fresco, della pesca, quello florovivaistico, quello degli abiti da sposa, quello delle estetiste e dei parrucchieri, quello del trasporto, dei fotografi e operatori video e così via. Secondo l'ultima stima del 2015, il wedding in Campania produce un giro di affari equivalente a 2 miliardi di euro.

Per consentirne la ripresa in piena sicurezza, l'Unità di Crisi ha stilato un protocollo con le linee guida da seguire. "Fermo restando le procedure già descritte nei protocolli per i servizi per la ristorazione, bar, alberghi, con particolare riferimento al layout del locale e al rispetto delle distanze minime tra gli utenti e tra i tavoli in essi riportati, trattandosi in ogni caso di particolari eventi che prevedono la partecipazione di gruppi di persone appartenenti allo stesso nucleo familiare, è necessario adottare adeguate soluzioni organizzative per evitare assembramenti di clienti all'ingresso dell'esercizio e all'interno della sala ristorante e gli ingressi dovranno essere contingentati in base alle dimensioni dei locali", si legge nel documento.

In particolare, dovrà essere assicurata la distanza di 1 metro sia per quanto riguarda il distanziamento tra le persone (schiena - schiena), sia tra i tavoli. Tali distanze dovranno essere indicate a terra con apposita segnaletica orizzontale. Qualora il rispetto di tali distanze non sia possibile, sarà necessario utilizzare idonee barriere di protezione come pannelli di dimensione minima in altezza di 1.60m realizzati in sicurezza con materiali sanificabili, igienizzabili e non porosi. Il buffet non è consentito; l'erogazione dell'aperitivo dovrà essere garantita con modalità di somministrazione da parte del personale di sala preferibilmente cosiddetta "a braccio". All'ingresso all'ospite sarà rilevata la temperatura corporea, impedendo l'accesso in caso di temperatura maggiore a 37,5 °C. Il cliente potrà togliere la mascherina solo quando seduto al tavolo o nelle aree all'aperto. L'ingresso ai locali sarà regolamentato da personale addetto che contingenterà l'accesso evitando assembramenti interni e in corrispondenza dell'ingresso verificando che i clienti indossino le mascherine.

(Foto: Michele Abbagnara)

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