CronacaOmicidio di Chiara, agghiaccianti le dinamiche. L’uccisore: «Si era invaghita di me, mi infastidiva»

Monteveglio, Bologna, omicidio, Chiara Gualzetti, Simone Purgati

Omicidio di Chiara, agghiaccianti le dinamiche. L’uccisore: «Si era invaghita di me, mi infastidiva»

Banale il movente: «Mi infastidiva, perché si era invaghita di me», ha dichiarato l’uccisore con freddezza. Per convincerlo a confessare, dopo che aveva tentato di sviare le accuse, gli inquirenti lo hanno messo di fronte all’evidenza dei fatti: le chat che lui e Chiara si erano scambiati

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 30 giugno 2021 15:27:36

«C'è la premeditazione che è un elemento da non sottovalutare, è una condotta che definirla disumana è poco, è un atto di ferocia pianificato e concepito prima, studiato e sviluppato in tutte le sue dinamiche». Lo ha detto l'avvocato Giovanni Annunziata, che assiste la famiglia di Chiara Gualzetti, la ragazza uccisa a Monteveglio domenica scorsa da un coetaneo.

Simone Purgati le ha tolto la vita con quattro coltellate al collo e al petto, poi, siccome respirava ancora, le ha riempito il volto di calci. Il suo corpo martoriato non è stato fatto vedere per l'ultima volta ai genitori, ma sarà sottoposto ad autopsia.

Banale il movente: «Mi infastidiva, perché si era invaghita di me», ha dichiarato l'uccisore con freddezza davanti ai carabinieri della compagnia di Borgo Panigale e al pm della Procura dei minori. Per convincerlo a confessare, dopo che aveva tentato di sviare le accuse, gli inquirenti lo hanno messo di fronte all'evidenza dei fatti: le chat che lui e Chiara si erano scambiati e che lui aveva cancellato.

Lei, adolescente fragile in cerca di conforto, gli aveva scritto: "La vita fa schifo, vorrei farla finita". E lui aveva risposto: "Ti aiuto io". Una replica che Chiara aveva letto come la volontà di starle vicino, perciò domenica era convinta di andare a un appuntamento. Ma l'amico era serio: l'avrebbe davvero "aiutata" a morire.

«Io sentivo delle voci dentro. Voci che mi dicevano di fare cose sempre più cattive. Come nella serie di Netflix ‘Lucifer'», ha aggiunto agli inquirenti l'assassino.

La difesa ha già annunciato che chiederà una perizia psichiatrica per il giovanissimo assassino. Da quanto emerso, il ragazzo, poco integrato tra i coetanei, era da qualche tempo seguito da uno psicologo ed era stato assistito dal servizio di Salute mentale dell'Ausl, così come Chiara. Lei fragile e timida, pensava di aver trovato un'anima affine.

(Foto: ANSA)

 

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