CronacaQuarantena obbligatoria per chi entra in UK, compagnie aeree nazionali insorgono

UK, Regno Unito, frontiere, quarantena obbligatoria

Quarantena obbligatoria per chi entra in UK, compagnie aeree nazionali insorgono

Una misura che aggiunge un’altra macchia alla gestione dell’emergenza non proprio impeccabile da parte del governo inglese, a danno non soltanto dei turisti che non saranno incoraggiati a visitare la Gran Bretagna, ma anche dei circa 700mila italiani residenti nel Regno Unito

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 10 giugno 2020 10:57:00

Dal 15 giugno riapriranno i confini nazionali della gran parte dei paesi Ue e dell'area Schengen dopo il lockdown per l'emergenza Coronavirus. E se alcuni governi, come Austria e Grecia, stanno prendendo tempo in attesa di stabilire se e quando potranno tornare ad accogliere i cittadini in arrivo dalle aree più colpite dalla pandemia, due giorni fa il Regno Unito ha introdotto la quarantena obbligatoria di 14 giorni per chiunque arriva nel Regno Unito.

Una decisione che ha fatto discutere non solo all'estero, ma anche all'interno della stessa Gran Bretagna. Infatti, in quanto Paese europeo con il maggior numero di vittime e di casi di Covid-19 (287mila contagi e 40mila vittime), il governo di Boris Johnson - osservano in molti - dovrebbe preoccuparsi dei suoi cittadini, più che di limitare l'arrivo di stranieri o impedire che i britannici vadano all'estero. Poi, c'è chi fa notare un'inutilità di fondo insita nel provvedimento: chi entra, anche se sottoposto a quarantena, può raggiungere la propria casa prendendo mezzi pubblici, che sono uno dei metodi principali di contagio. Infine è la polizia stessa ad ammettere di non avere forze sufficienti per controllare se le persone che arrivano dall'estero resteranno poi effettivamente chiuse per 14 giorni nella propria abitazione.

Perciò, le tre maggiori compagnie aeree nazionali, British Airways, Ryanair ed EasyJet, hanno avviato un'azione legale contro il governo inglese per chiedere l'annullamento di una misura che giudicano illecita, inutile e fortemente dannosa per l'industria dell'aviazione e per quella del turismo. "Inevitabilmente significherà che ci sarà un aumento minuscolo del numero di persone che escono ed entrano nel paese", scrivono in una lettera indirizzata a Johnson.

Una misura che aggiunge un'altra macchia alla contraddittoria gestione dell'emergenza da parte del governo inglese, a danno non soltanto dei turisti che non saranno incoraggiati a visitare la Gran Bretagna, ma anche dei circa 700mila italiani residenti nel Regno Unito, molti dei quali decideranno di non tornare in Italia per le ferie, se poi dovranno restare in isolamento a casa per due settimane al ritorno in UK.

(Foto: Il Sole 24 Ore)

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