Economia e TurismoCriptovalute e Blockchain, Facebook pronta a lanciare la propria moneta di scambio: Booking.com in prima linea, come cambierà il turismo?

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Criptovalute e Blockchain, Facebook pronta a lanciare la propria moneta di scambio: Booking.com in prima linea, come cambierà il turismo?

tra meno di un anno Facebook lancerà "libra" la moneta virtuale che trasformerà l'economia mondiale

Inserito da (admin), sabato 13 luglio 2019 18:46:10

di Massimiliano D'Uva

Quando un'azienda inizia ad avere bilanci che si avvicinano a quelli di un "piccolo" Stato, anche il modo di relazionarsi con i mercati cambia drasticamente.

Se una grande casa automobilistica si dota di una banca interna per finanziare la vendita delle proprie auto è facile pensare che colossi planetari come Amazon e Facebook si dotino addirittura di una porpria moneta. Manca meno di un anno alla messa in circolazione di una nuova "Criptovaluta" (moneta virtuale basata su tecnologie blockchain) il cui nome in codice è "libra" e sarà coniata da Mark Zuckerberg, patron e inventore di Facebook.

In questi giorni, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è scagliato contro la nuova moneta (realizzata in collaborazione con l'ausilio di Visa/Mastercard e PayPal) dichiarando pubblicamente che se Facebook vuole diventare una banca lo deve fare seguendo le regole. E' chiaro che le preoccupazioni del Presidente siano ben altre: un'azienda che si dota di una moneta e che gestisce i dati di quasi 2 miliardi di persone (gli account Facebook ad oggi sono circa 2,2miliardi, ndr) può diventare la prima "Nazione Virtuale" del prossimo futuro, diventando un organismo sovranazionale in grado di bypassare tanto le regole che le leggi delle singole Nazioni.

L'introduzione di libra nel mercato digitale potrebbe avere immediate ripercussioni nell'industria del turismo. Insieme ai parter citati, sono più di 25 le aziende pronte a versare un gettone da 10 milioni di dollari per dare il via a questa rivoluzione economica, tra cui: Booking, PayU, Stripe, Coinbase, Spotify, eBay ed Uber.

Facebook pronto a diventare quindi un vero marketplace dove il turismo, comparto che da sempre accoglie per primo le nuove tecnologie, la farà da padrone insieme ai prodotti informatici (ormai sempre più convergenti verso l'elettronica di consumo).

Quali scenari di politica economica si apriranno? Al momento è difficile prevederli mentre invece è certo che l'interesse delle grandi holding sia quello di mettere un freno ai tanti sistemi di pagamento che si stanno facendo spazio sul web. Un modo veloce per imporre un metodo di pagamento alternativo alle carte di credito che accende però tutta una serie di interrogativi sulla tracciabilità dei flussi.

Mentre gli economisti di tutto il mondo discutono e gli Stati cercano di adottare, con la loro lentezza e la loro burocrazia, le necessarie contromisure, i giganti della tecnologia sono pronti a sostituirli (forse integralmente?) con quella che potrà essere, a seconda di come messa in pratica, una democrazia oppure una dittatura seppur sempre "digitale".

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