Economia e TurismoL’Archeoclub d'Italia promuove il Geo–Archeo–Trekking in Costiera Amalfitana, Santanastasio: «Recupero 35 cartiere lungo i fiumi»

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L’Archeoclub d'Italia promuove il Geo–Archeo–Trekking in Costiera Amalfitana, Santanastasio: «Recupero 35 cartiere lungo i fiumi»

L’ Archeoclub d'Italia ha lanciato l’idea del Geo-Archeo–Trekking in Costiera Amalfitana, proponendo un turismo innovativo, basato sulla rivalutazione e il recupero del patrimonio esistente, ben 35 cartiere situate lungo le valli fluviali, che potrebbero diventare musei della memoria e della storia

Inserito da (Maria Abate), martedì 20 aprile 2021 12:03:41

L'Archeoclub d'Italia onlus ha lanciato l'idea del Geo-Archeo-Trekking in Costiera Amalfitana. Il percorso si snoderà lungo il Sentiero dei Limoni che unisce in circa 3 Km le cittadine di Maiori e Minori. Si parte dalla Collegiata di Maiori, che nel XIII secolo era una chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo costruita in una rocca a difesa dei Longobardi e demolita in gran parte da un'incursione dei Pisani nel 1137, per poi visitare gli antichi sistemi idrici, ma anche entrare in antichi limoneti e terminare il percorso alla Villa Romana di Minori del Primo Secolo d.C, che sarà oggetto di importanti restauri.

«Si tratta di un'escursione che mette insieme, durante un unico cammino, le caratteristiche geologiche di un luogo con la narrazione, l'archeologia e il cammino. Un nuovo modo di leggere il territorio ma soprattutto di andare a conoscerlo anche negli aspetti geologici ed archeologici», ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d'Italia.

«Questa è la nuova frontiera - ha aggiunto - del turismo all'aria aperta, che sarà quello prediletto da qui a qualche mese. E la Costiera Amalfitana si presta benissimo ad essere un grande ecomuseo a cielo aperto. Siamo in un luogo amato e frequentato dall'aristocrazia romana imperiale che vi ha costruito le proprie residenze, come testimoniano i ritrovamenti di Vietri sul Mare, Amalfi, Positano, Li Galli».

«Sul Sentiero dei Limoni è nel fatto che le pietre parlano. Chi percorre un sentiero, va in vacanza, dovrebbe far parlare le pietre, conoscerne la storia per poi apprezzare la bellezza. Il Sentiero dei Limoni è l'antica strada percorsa dall'epoca romana da Maiori a Minori e viceversa. Il canale di irrigazione che ha consentito ai Romani già nel primo secolo d.C. di realizzare i giardini contribuendo alla nascita della cultura e della coltivazioni dei limoni in Costiera Amalfitana è possibile vederlo come è possibile vedere il sistema creato dagli arabi. Non solo limoni e paesaggi mozzafiato», ha spiegato Michele Ruocco, promotore del Sentiero dei Limoni ed esponente della ProLoco.

Entusiasta anche il Primo Cittadino, Andrea Reale, che ha dichiarato: «Il Geo-Archeo-Trekking per Minori città del Gusto e per la Costiera è un aspetto quasi naturale per i suoi percorsi campestri che una volta i romani attraversavano dopo avere costruito una villa marittima, nel Primo Secolo d.C. Un motivo in più, per coloro i quali vorranno fare trekking e turismo archeologico insieme. Gli slogan della Costiera sono chiari: "Sicurezza, sicurezza, sicurezza in tutto". Una sicurezza che c'è nella ristorazione, nell'accoglienza e in tutti i luoghi e dunque lungo le spiagge, gli stabilimenti. L'obiettivo è iniziare la stagione in primo luogo all'aperto e dunque promuovendo e valorizzando i siti archeologici, gli slarghi, le piazze, le location naturali della Costiera Amalfitana».

«Noi ci viviamo in tutta questa ricchezza ed è bello che la stampa venga - ha detto Don Nicola Mammato, Parroco della Collegiata di Maiori - per rendersi portavoce di tutto ciò verso l'esterno. Noi ci siamo abituati a tanta bellezza, ricchezza, gastronomia però è bello esportare il tutto all'esterno. Dentro di noi c'è sempre l'animo amalfitano che è andato oltre il Mediterraneo».

Archeoclub d'Italia lancia un "Manifesto Culturale" per proporre un turismo innovativo, basato sulla rivalutazione e il recupero del patrimonio esistente, ben 35 cartiere situate lungo le valli fluviali, che potrebbero diventare musei della memoria e della storia.

«La Costa amalfitana ma soprattutto le sue aree interne, potrebbero essere il primo cantiere sperimentale, promosso dall'Archeoclub d'Italia, con il suo Dipartimento Architettura e Paesaggi, per costruire una piattaforma strategica condivisa, utile per realizzare un ecomuseo di ultima generazione. L'eco-museo come strumento per realizzare un processo di co-progettazione che coinvolge l'intera armatura territoriale e culturale delle comunità locali, le istituzioni pubbliche e private, l'associazionismo e le università, gli imprenditori e i proprietari. Il nostro lavoro di ricerca ha permesso di definire obiettivi, strumenti e dispositivi possibili, anche in considerazione del recovery fund e delle risorse che si possono attivare», ha dichiarato Francesco Finocchiaro, Responsabile Nazionale del Dipartimento Architettura di Archeoclub d'Italia.

Un'idea che può diventare realtà, assicura l'architetto Luigi Centola, vincitore degli Award europei dell'Architettura, proprio con un progetto riguardante la Costiera Amalfitana: «Oggi finalmente, grazie ai Piani Urbanistici Comunali di nuova generazione, esistono le condizioni per salvare 35 antiche cartiere amalfitane, 50.000 metri quadrati abbandonati e in pericolo di crollo - ha affermato - innestate nelle valli fluviali con il paesaggio terrazzato della Costiera. L'Ecomuseo Costa Diva, recuperando la storia, la cultura e lo spazio idraulico di origine araba con i canali, le norie e le macchine storiche, estenderà la stretta fascia costiera fruibile - mare e spiagge - fino alla zone interne riequilibrando il territorio e l'offerta turistica non soltanto estiva».

(Foto: Massimiliano D'Uva)

 

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