Economia e TurismoSblocco frontiere italiane slitta al 15 giugno, Di Maio: «Stiamo lavorando affinché riapra tutta l’Europa»

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Sblocco frontiere italiane slitta al 15 giugno, Di Maio: «Stiamo lavorando affinché riapra tutta l’Europa»

Lo sblocco delle frontiere italiane ai Paesi Europei slitta dal 3 giugno al 15 giugno. Ma Di Maio aggiunge: «Stiamo lavorando affinché il 15 giugno si possa ripartire tutti insieme in Europa»

Inserito da (Maria Abate), martedì 26 maggio 2020 10:01:49

Lo sblocco delle frontiere italiane ai Paesi Europei slitta dal 3 giugno al 15 giugno. Ad annunciarlo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla trasmissione Frontiere su Raiuno.

Per aiutare a riavviare il turismo straniero in Italia «sarà importante che tutte le Regioni possano dare indicazioni omogenee ai turisti. Sentirò nei prossimi giorni il presidente delle Regioni ma sono sicuro che il ministro Boccia farà un ottimo lavoro di coordinamento», ha spiegato Di Maio. «Dobbiamo salvare quel che possiamo salvare dell'estate per aiutare i nostri imprenditori», ha concluso.

A metà giugno, insomma, in Italia sarà consentito l'accesso libero a tutti i cittadini dell'area Schengen, inclusi svizzeri e monegaschi, con l'abolizione della quarantena preventiva e le autocertificazioni.

Attualmente, la situazione europea è ancora eterogenea: in Francia il confine con l'Italia è aperto ma non si può attraversare solo per motivi turistici; in Grecia i confini sono chiusi; alla Confederazione gli italiani non possono accedere (i valichi di frontiera per l'Austria e la Germania sono aperti solo per la Svizzera, ma l'ingresso nella Confederazione non è permesso per motivi puramente turistici o per lo shopping); in Gran Bretagna, Cina, Australia, Canada, Giappone e Spagna i viaggiatori in arrivo dai paesi esteri devono osservare un periodo di isolamento di 14 giorni.

Ma Di Maio aggiunge: «Stiamo lavorando affinché il 15 giugno si possa ripartire tutti insieme in Europa. La Germania punta a riaprire il 15 giugno, con l'Austria ci lavoreremo e stiamo lavorando con altri Paesi europei».

A controllare il flusso turistico sarà l'Ecdc, l'Agenzia Ue per le malattie, che dovrà mappare tutto il territorio europeo e prendere decisioni in merito all'evoluzione della situazione sanitaria, bloccando, eventualmente, l'accesso ai viaggiatori diretti verso le aree con una alta densità di contagio.

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