Economia e TurismoTurismo, Federalberghi: «Agosto in ripresa. Bene il Cilento, Costiera Amalfitana a rilento»

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Turismo, Federalberghi: «Agosto in ripresa. Bene il Cilento, Costiera Amalfitana a rilento»

«Il problema, oltre alle strutture che non aprono, è dato anche dall'intero indotto in crisi, a cominciare dalle boutique di Positano che hanno scontato i ritardi nelle riaperture delle strutture luxury. Per non parlare poi dei noleggi con conducente e le stesse attività di ristorazione»

Inserito da (Maria Abate), giovedì 2 luglio 2020 12:31:17

Di Andrea Bignardi (Tratto da "L'Ora di Cronache" del 2 luglio 2020)

«Il problema, oltre alle strutture che non aprono, è dato anche dall'intero indotto in crisi, a cominciare dalle boutique di Positano che hanno scontato i ritardi nelle riaperture delle strutture luxury. Per non parlare poi dei noleggi con conducente e le stesse attività di ristorazione»

Un bilancio soddisfacente per il primo mese di turismo post-Covid. È quanto emerge da una prima analisi condotta dall'osservatorio salernitano di Federalberghi, presieduta da Giuseppe Gagliano.

Dati completi ancora non sono a disposizione, per via del breve lasso temporale trascorso dalla ripresa, eppure le prime impressioni lasciano immaginare una sostanziale tenuta del sistema turistico, pur tra mille difficoltà legate agli elevati costi da sostenere e alla disoccupazione che coinvolge soprattutto gli stagionali.

Il mese di giugno sembra essere stato particolarmente positivo per il Cilento, che può contare da sempre su una clientela prevalentemente italiana e solo in via residuale quella internazionale.

«Per il mese di giugno - afferma Gagliano - sembra sia più pronto il Cilento: le strutture hanno lavorato molto bene nel fine settimana, molto meno per ovvie ragioni nei giorni infrasettimanali: soprattutto località come Acciaroli sono riuscite a raggiungere buoni risultati».

Meno rosea la situazione in Costiera Amalfitana, invece, dove vi sono state maggiori criticità legate all'assenza quasi totale di turisti stranieri ed alla chiusura delle spiagge.

«Le strutture più grandi, ovvero quelle che fanno da traino per la destinazione - continua Gagliano - stanno aprendo in questi giorni. La Costiera in ogni caso sta avviando con maggiore ritardo la stagione turistica. Dobbiamo fare due considerazioni: per quanto riguarda la tipologia di clientela, innanzitutto - prosegue il presidente salernitano di Federalberghi -, sono venuti meno gli stranieri anche per via di leggi ancor più restrittive rispetto a quelle in vigore in Italia, che impongono la quarantena domiciliare. Non vedremo, ad esempio, inglesi nelle nostre zone ancora per alcune settimane. Inizialmente sembrava ci potesse essere un corridoio preferenziale verso alcuni paesi ma sembra che purtroppo l'obbligo di quarantena sarà proseguito fino al 9 - 10 luglio».

Un grande problema è dato dall'assenza di statunitensi, che rappresentano una fetta importante della clientela per gli alberghi della Divina. «Molti nostri clienti abituali che vengono dagli Usa - continua Gagliano, che tra l'altro è anche titolare di una struttura alberghiera in Costa d'Amalfi - non sanno ancora se riusciranno ad onorare la loro prenotazione o meno».

In ogni caso le prenotazioni, soprattutto per via delle incertezze legate all'evoluzione del Coronavirus ed ai focolai che comunque continuano a manifestarsi, saranno prevalentemente last-minute. «Nella scorsa settimana sulle destinazioni di mare abbiamo avuto una percentuale di occupazione prevista per Agosto, tenendo conto delle prenotazioni già giunte, del 28-30% - continua -. Se dovesse essere così e ci dovessimo rassegnare alla presenza di sola clientela italiana, siamo in linea con quelli che erano i tassi di prenotazione dell'epoca in cui si lavorava quasi esclusivamente con gli italiani».

«Certo, rispetto all'anno scorso il bilancio è assolutamente negativo - conclude -. In Costiera viaggiavamo sull'85-90% di occupazione per mesi e mesi, quest'anno il tasso sarà sicuramente più basso anche se non sono in condizioni di poter fare una previsione esatta, bisognerà tener conto dell'andamento epidemiologico. Tra un anno, un anno e mezzo potremo finalmente tracciare le somme. Il problema, oltre alle strutture che non aprono, è dato anche dall'intero indotto in crisi, a cominciare dalle boutique di Positano che hanno scontato i ritardi nelle riaperture delle strutture luxury. Per non parlare poi dei noleggi con conducente e le stesse attività di ristorazione, che quanto ad introiti economici sono rette principalmente dall'attività dei grandi alberghi lusso. Tutto ciò ha avuto conseguenze inevitabili sull'occupazione, soprattutto degli stagionali, e quindi sull'intero sistema economico del nostro territorio».

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