Flusso di CoscienzaL'UE prevede l'apertura delle frontiere per i turisti vaccinati già da giugno

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L'UE prevede l'apertura delle frontiere per i turisti vaccinati già da giugno

In Italia invece c'è chi sostiene che si sta sbagliando tutta la linea di comunicazione

Inserito da (Admin), lunedì 3 maggio 2021 22:57:13

Dopo quasi un anno di frontiere chiuse, l'Unione Europea potrebbe aprire a giugno ai vacanzieri completamente vaccinati provenienti da paesi con bassi tassi di infezione da Covid, giusto in tempo per l'approssimarsi dell'estate. A rivelarlo un piano di apertura al turismo svelato dalla CNN.
L'allentamento delle restrizioni sui viaggi non essenziali è la condizione necessaria per rilanciare le industrie del turismo in grande difficoltà.
Con il successo dei piani vaccinali, l'UE vuole aggiungere una serie di Paesi i cui viaggiatori non hanno bisogno di essere vaccinati o di entrare in quarantena.
Si spera così di tornare alla quasi "normalità" entro la fine di giugno, ad un anno esatto da quando l'Europa ha chiuso le sue frontiere esterne alla maggior parte dei viaggiatori.
La mossa arriva mentre alcuni membri del blocco di 27 nazioni stanno già pianificando di andare avanti con le aperture. Il mese scorso la Grecia, affamata di turisti, ha affermato che quasi tutti i viaggiatori internazionali completamente vaccinati o sottoposti a tampone possono entrare già da metà maggio.

Al di là dei tecnicismi, è assordante il silenzio su questo argomento da parte della politica italiana. Forse non è chiaro che a rischio c'è un'intera stagione di un comparto che vale più del 15% del PIL e, se si vogliono intercettare flussi di turisti stranieri, bisogna attuare un piano di comunicazione trasparente, in grado di trasmettere la realtà della situazione italiana. Seppur ancora in guerra contro il virus, la nostra condizione non è diversa da paesi come Spagna, Germania, Grecia e Francia, eppure, apparentemente, questi paesi sembrano più sicuri o più vicini alla risoluzione del problema.

Un programma che si concentri sulla realtà così come è percepita e sulla prospettiva, ormai certa, di uscita da questo incubo, anche mediatico, denominato Covid-19.

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