Flusso di CoscienzaLa Costa d'Amalfi, tra Covid ed Ucraina

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La Costa d'Amalfi, tra Covid ed Ucraina

L'analisi puntuale dell'avvocato Rispoli di Maiori che traccia un parallelo tra le sfide che stanno impegnando il mondo

Inserito da (Admin), lunedì 28 febbraio 2022 21:45:06

di Vincenzo Rispoli* Avvocato

L'emergenza Covid è stata una prova epocale per l'intera Umanità con modificazione totale degli stili di vita per tutta la popolazione ed effetti a lungo termine di cui ancora non abbiamo percepito la portata.

La crisi conseguente alla pandemia è stata paragonata da tutti gli analisti agli effetti della Seconda guerra mondiale cui l'Unione europea ha cercato di dare soluzione tramite il c.d. PNRR. Un nuovo piano di finanziamenti a medio-lungo termine che, nelle intenzioni, dovrebbe apportare le necessarie ed improcrastinabili riforme capaci di convertire il sistema produttivo, economico ed istituzionale alle sfide del XXI secolo. Non è ancora definitivamente conclusa l'emergenza Covid e già si presenta una nuova e grave minaccia per la ripresa economica ed il ripristino della migliore qualità della vita per tutti noi.

Per fare solo un piccolo esempio, in seguito ai fatti di questi giorni, ad oggi gli analisti non hanno certezze sulla capacità del PNRR di fare fronte da solo ad un'eventuale crisi di medio periodo sui prezzi delle materie prime energetiche. Anche qui, come per il Covid, è evidente che una crisi di pochi giorni non avrebbe effetti deleteri.

L'urgenza dei Governi europei di chiudere questa crisi in pochi giorni dipende anche dal pericolo di dover approvare un nuovo PNRR ad hoc che in prospettiva potrebbe anche rivelarsi insostenibile i bilanci pubblici. Ma un'eventuale crisi energetica e dei prezzi di medio termine rischia di portare i Paesi occidentali verso una nuova e più grave crisi economico-finanziaria assolutamente non auspicabile ma che l'odierno scenario non può escludere. Le mancate risposte alle pressanti questioni ambientali e di conversione energetica, poste negli ultimi decenni dall'emergenza climatica, ci hanno portato, ancora oggi, ad essere impreparati.

L'Italia e l'Europa tutta non sono in grado, ad oggi, di essere autonome dal punto di vista energetico e quindi economico-finanziario. Se a qualcuno non è ancora chiaro, l'11 settembre 2001 è finito il XX secolo. Oggi, ancora più di ieri, è evidente che è cambiato il mondo e tutto il sistema di relazioni internazionali derivanti dalla globalizzazione innescata negli anni '90.
Oggi, ancora più di ieri, è ancora più urgente e necessaria una rivisitazione di obiettivi e programmi, con individuazione delle nuove e vere priorità derivanti dalle vecchie e nuove emergenze. Oggi, ancora più di ieri, va ribadito che un simile passaggio dovrebbe essere oggetto di soluzioni adeguate alla necessità, non più rinviabile, di convertire almeno a livello locale il nostro sistema sociale, ambientale, culturale ed economico alle esigenze del nuovo secolo. Sempre più evidenti da decenni ma mai affrontate. La Costiera, per le proprie peculiari specificità ambientali, culturali ed economiche, potrebbe divenire un laboratorio aperto a livello internazionale per avviare un grande ripensamento del modo di intendere e vivere il mondo "glocal" e le necessarie rivoluzioni ambientale, tecnologica ed energetica.

Da sole capaci di affermare nuovi stili di vita sostenibili per l'Uomo, la società e l'ambiente. E che soprattutto, in chiave democratica, non siano chiuse nelle asfittiche segrete di uffici o ristretti conciliaboli ma siano capaci di generare un nuovo clima sociale, attraverso nuovi dibattiti in aperta condivisIone con le popolazioni e tutte le categorie sociali ed economiche. Solo così potremo evitare storture sistemiche ed ulteriore ingiustizia sociale e forse generare, anche a livello sociale, energie positive ed un nuovo entusiasmo assolutamente indispensabili per quello scatto psicologico e morale necessario alla stessa qualità della vita, dopo decenni di apatia e rassegnazione.

Noi ad oggi ancora non conosciamo tempi e modalità della ripresa post-covid e della nuova crisi in corso in queste ore! Noi ad oggi ancora non conosciamo gli effetti che questa crisi, se non limitata a pochi giorni, potrebbe avere sulla prossima stagione turistica in termini di presenze internazionali. Di più, noi ad oggi ancora non conosciamo gli effetti che questa crisi, se non limitata a pochi giorni, potrebbe avere sui prezzi dei prodotti energetici e di conseguenza su materie prime, beni e servizi per cittadini ed imprese e per la stessa sostenibilità delle attività. Già in queste settimane molte fabbriche stanno riducendo i turni di lavoro od addirittura chiudendo per l'insostenibilità dei prezzi dell'energia, speriamo provvisoriamente. In questi tempi di assoluta incertezza è necessaria l'unità familiare nella direzione della condivisione dei sacrifici e della soluzione dei problemi!

È in momenti come questi che si comprende l'importanza delle Istituzioni. È in momenti come questi che gli effetti della crisi dipendono anche e forse soprattutto dalla qualità dell'azione di Governo.
Storicamente, simili passaggi epocali sono da sempre occasione di una larga concertazione tra tutte le forze politiche, sociali ed economiche. Lo abbiamo visto, anche a livello nazionale ed internazionale, con la collaborazione coi governi di tutti i partiti costituzionali. Lo abbiamo fatto, anche in Costiera amalfitana, con la crisi del terremoto ed altri passaggi epocali della Storia.

In paesi turistici che lavorano solo pochi mesi all'anno, proprio a causa della crisi economica mondiale tuttora gravante sulle varie Comunità, è necessaria ed urgente equità. A volte, se non si agisce con attenzione, la cura non più adeguata al livello di gravità del malato, può essere peggiore della malattia. L'invito rivolto a tutte le Amministrazioni ed ai Consigli comunali della Costa d'Amalfi è di fermarsi un attimo per avviare una riflessione in concerto con tutte le forze politiche, sociali ed economiche e le popolazioni locali per ridefinire, tutti insieme, l'intero programma di opere ed interventi pubblici al fine di progettare il nuovo sistema dei diritti sociali ed il nuovo assetto territoriale e turistico-economico adeguati alle sfide del XXI secolo.

L'auspicio, per l'ennesima volta, è che si ascoltino con attenzione le istanze di tutto il territorio e le esigenze di tutte le classi sociali ed economiche. E soprattutto si valutino bene, oggi, tutte le possibilità ed alternative concrete ad un sistema sociale, ambientale, culturale ed economico che da decenni presenta tutte le sue storture, insufficienze e contraddizioni.

Certamente le migliori intelligenze del territorio hanno le risorse per offrire il loro contributo costruttivo per programmi e proposte adeguate alle sfide.

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