Flusso di Coscienza«Mia moglie umiliata», sul “Corriere” l’episodio della donna disabile di Amalfi che non poteva accedere al seggio

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«Mia moglie umiliata», sul “Corriere” l’episodio della donna disabile di Amalfi che non poteva accedere al seggio

«Mia moglie disabile è stata costretta a votare in braccio a mio figlio», ha denunciato Ciro Cavaliere. Ma, come documentato sul verbale delle operazioni dell'ufficio elettorale di sezione, il presidente avrebbe chiesto all'elettrice in difficoltà di recarsi al seggio n.1, allestito in un edificio privo di barriere architettoniche, presso le Scuole elementari in Piazza Santo Spirito, e il marito si sarebbe rifiutato di accompagnarla

Inserito da (Maria Abate), lunedì 28 settembre 2020 12:29:11

L'episodio che alla scorsa tornata elettorale ha visto una signora disabile impossibilitata a raggiungere in autonomia il seggio elettorale, ad Amalfi, è giunto sulle testate nazionali.

Intervistato dal Corriere della Sera, il marito della donna in sedia a rotelle ha raccontato come si sono svolti i fatti, ribadendo con forza che ad Amalfi non ci sia abbastanza interesse in merito all'abbattimento delle barriere architettoniche.

A quanto pare, nella frazione di Tovere, il seggio elettorale è stato predisposto in una casa privata, sembrerebbe appartenente ad una candidata della lista che ha avuto la maggioranza dei voti. Peccato che non sia stata messa a punto un'entrata per chi è in sedia a rotelle.

«Mia moglie disabile è stata costretta a votare in braccio a mio figlio», ha denunciato Ciro Cavaliere, con un video pubblicato sul proprio profilo Facebook. «La nostra sezione, la numero 6, quest'anno non è stata allestita nelle scuole elementari di Tovere, la frazione in cui viviamo, perché sono inagibili. Il sindaco, anziché farci utilizzare le sezioni nel centro di Amalfi, ha ritenuto opportuno farci votare in un appartamento privato nella nostra frazione in via Lama Paletta - ha raccontato l'uomo al Corriere -, ma per raggiungerlo è necessario salire lungo una ripida scala. Mia moglie Rosa, disabile, ha chiesto di poter votare al piano terra del palazzo, dove c'è un garage libero, ma nessuno si è preso la responsabilità di dire sì. Allora mio figlio è stato costretto a caricare mia moglie sulle proprie spalle per portarla sulle scale, altrimenti avrebbe dovuto rinunciare a votare. In passato nei seggi a scuola è sempre sceso il presidente con un carabiniere per consentire a mia moglie di votare, ma questa volta hanno preferito umiliarla. Mi chiedo come il prefetto di Salerno possa permettere una cosa del genere. Mi chiedo perché il sindaco abbia scelto questo appartamento per allestire il seggio. È possibile far votare la gente in queste condizioni?».

La versione fornita dall'uomo non collima perfettamente con quella fornita da chi, quel giorno, prestava servizio al seggio. Infatti, come documentato sul verbale delle operazioni dell'ufficio elettorale di sezione, il presidente, ai sensi dell'art. 1, comma 2, legge n. 15/1991, avrebbe chiesto all'elettrice in difficoltà di recarsi al seggio n.1, allestito in un edificio privo di barriere architettoniche, presso le Scuole elementari in Piazza Santo Spirito. Il marito però si sarebbe rifiutato di accompagnare la moglie al centro di Amalfi e, soltanto dopo questo diniego, il figlio avrebbe deciso di prendere in braccio la donna per consentirle di accedere al seggio.

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