Lo scopo del contest era di "decorare le bacheche social con i colori della tradizione", un modo dolce per distrarci da tamponi, vaccini e restrizioni, nel giorno in cui si festeggia il papà e San Giuseppe.

Operazione riuscita per la storica Pasticceria Pansa di Amalfi che, insieme al fotografo Emanuele Anastasio, ha decretato i vincitori del singolare e dolcissimo contest.

Nicola Pansa, titolare della pasticceria insieme al fratello Andrea, ha pubblicato un post di ringraziamento allegando le immagini vincitrici (in basso cliccando sulla versione completa di tutti i media): «È stato un compito davvero arduo quello affidato ad Emanuele Anastasio ma alla fine, come promesso, ecco i verdetti del nostro contest #zonasangiuseppe. La colomba al limone di Amalfi "vola" a Positano da @amaliacinque, vincitrice per la categoria FOTO PANORAMICA. La colomba Arancia e cioccolato "vola" a casa di @giovannacelia e della piccola Emma, vincitrici per la categoria FOTO EMOZIONALE. La colomba alle albicocche del Vesuvio "vola" a casa di @saraluigifrancoisermes vincitrice per la categoria FOTO CREATIVA.

"Non abbiamo avuto il vantaggio di nessun panorama abbiamo usato solo molta fantasia...Noi abbiamo già "vinto" e lo sapete. Perché abbiamo vinto? Ci siamo divertiti un mondo a preparare il set, ho truccato leggermente Antonietta, abbiamo sistemato le luci e via... che divertente è questa Zona San Giuseppe" Con queste parole @oscarmanuelsilveragomez annunciava la partecipazione sua e della signora Antonietta al nostro contest. Avevi proprio ragione Oscar, questo progetto è nato per regalare a tutti voi un pomeriggio di spensieratezza, scacciando via i cattivi pensieri legati ai tamponi, ai vaccini e ai contagi. Ebbene voi avete interpretato al 100% lo spirito di questa iniziativa e per questo motivo vi riconosciamo quali vincitori assoluti del PREMIO SPECIALE #zonasangiuseppe e la colomba classica volerà direttamente a casa vostra!!! Grazie di cuore a tutti i partecipanti, speriamo presto di poter festeggiare insieme a voi il ritorno alla normalità... Magari con una montagna di zeppole.»