PoliticaA Positano consiglio comunale a porte chiuse per ragioni di sicurezza, opposizione reclama lo streaming: «Garantire la trasparenza!»

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A Positano consiglio comunale a porte chiuse per ragioni di sicurezza, opposizione reclama lo streaming: «Garantire la trasparenza!»

Se è vero che «tra le moltissime responsabilità di un sindaco, nel mezzo della emergenza sanitaria, c’è anche quella di dover garantire lo svolgimento delle riunioni del Consiglio comunale in sicurezza» è anche vero che è giusto «che sia garantito il massimo sforzo per permettere a tutti di poter assistere alla discussione»

Inserito da (Maria Abate), sabato 14 novembre 2020 15:35:58

"Le sedute del Consiglio comunale sono pubbliche": così recita l'articolo 18 dello Statuto del Comune di Positano. Ma il Sindaco Giuseppe Guida, ieri, ha deciso di convocare il prossimo Consiglio comunale a porte chiuse, secondo "Su per Positano" «senza dare una ragionevole motivazione a tale scelta».

Una decisione, scrivono i consiglieri di opposizione che «deve portare l'attenzione sulla necessità di agire anche su questo argomento in maniera coerente e di ipotizzare la possibilità di effettuare consigli in videoconferenza per tutelare la salute dei consiglieri. Si è scelto di riunire l'assemblea in presenza volutamente ignorando una circolare ministeriale che riconosce la facoltà dello svolgimento dei consigli comunali "in modalità da remoto anche se non disciplinata dal relativo regolamento". Se uno dei consiglieri presenti risultasse positivo nei giorni successivi al consiglio, il paese avrebbe una Giunta e un Consiglio in quarantena».

Ma, se è vero che «tra le moltissime responsabilità di un sindaco, nel mezzo della emergenza sanitaria, c'è anche quella di dover garantire lo svolgimento delle riunioni del Consiglio comunale in sicurezza» è anche vero che è giusto «che sia garantito il massimo sforzo per permettere a tutti di poter assistere alla discussione».

E un modo per farlo è mandare in diretta streaming le sedute, come avevano chiesto i consiglieri di minoranza lo scorso 5 ottobre.

«Nonostante la questione sia stata sollevata - scrivono - prima dello scorso consiglio - e successivamente attraverso ulteriori richieste scritte - non è stata ancora approntata un'integrazione del regolamento del Consiglio che permetta una registrazione o una diretta streaming ed anzi il Sindaco si è dichiarato contrario all'utilizzo di questi strumenti e non ha accettato la nostra proposta di collaborazione nell'elaborazione del regolamento. Così facendo ha condannato i cittadini ad essere esclusi dal consiglio per la prima volta dopo 15 anni durante i quali le riprese sono sempre state concesse».

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