PoliticaSuperbonus 110: nel dl aiuti bis nessun accenno, ma imprese e partiti insistono per sbloccare crediti

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Superbonus 110: nel dl aiuti bis nessun accenno, ma imprese e partiti insistono per sbloccare crediti

Resta il nodo del trasferimento del credito, dopo che le frodi nei confronti dello Stato hanno raggiunto i 5,7 miliardi di Euro

Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 5 agosto 2022 20:17:54

Non si arresta a luglio la corsa del Superbonus al 110% ma resta il nodo della cessione del credito, e in particolare della responsabilità solidale del trasferimento che il decreto Aiuti bis ieri non ha sciolto, nonostante molte sollecitazioni e tanta aspettativa, dopo che le frodi allo Stato sui bonus edilizi hanno raggiunto quota 5,7 miliardi di euro e nuove indagini vengono aperte per truffa.

L'Ance - l'associazione nazionale costruttori edili - riteneva il provvedimento "l'ultima opportunità per sbloccare realmente il meccanismo della cessione del credito" - un mercato che "sta paralizzando gli interventi di Superbonus già avviati ed è fonte di grandi disagi per le famiglie e le imprese" - "per evitare il fallimento di migliaia di aziende che hanno immagazzinato i crediti ma che non riescono più a monetizzarli".

Anche Confedilizia ha sollecitato fino all'ultimo una norma che chiarisse "definitivamente che i cessionari (almeno quelli successivi al primo) non incorrono in alcuna responsabilità", altrimenti "i crediti finora acquisiti non potranno liberamente circolare e, conseguentemente, proprietari e condominii non troveranno sul mercato imprese disposte ad avviare, e in alcuni casi anche a proseguire, i lavori".

Sulla situazione che non si sblocca e con il governo Draghi che non ha fornito risposte in merito alle criticità evidenziate sopra, giunge alle agenzie la lettera con la quale Forza Italia - con i propri capigruppo di Senato e Camera, Anna Maria Bernini e Paolo Barelli - scrive nel merito della questione all'esecutivo:

"Pur condividendo la necessità di rivedere i meccanismi distorsivi dei bonus edilizi, riteniamo non corretta l'ipotesi circolata in questi giorni che le iniziative necessarie per sbloccare tali crediti, esulino dai compiti di un Governo in crisi".

Si tratta della questione dello sblocco dei crediti fiscali relativi a bonus edilizi detenuti nei cassetti fiscali delle imprese edilizie e di fornitura, una somma valutata a maggio in 5,1 miliardi di euro.

La lettera prosegue così: "Pertanto invitiamo il Governo a considerare l'assoluta necessità di adottare, in sede di redazione del cosiddetto decreto legge Aiuti-bis, ulteriori misure per favorire la circolazione dei crediti fiscali derivanti dalla cessione dei bonus edilizi e in particolare: l'esonero della responsabilità solidale a carico degli istituti bancari che acquistano i crediti, in considerazione dell'elevata diligenza che essi già adottano in sede di acquisizione e della rilevante mole di documentazioni che già oggi è necessario predisporre per avviare la cessione; per i crediti ceduti dalle banche a propri correntisti qualificati, l'esclusione dell'obbligo di ripetere la procedura di controllo volta a escludere la responsabilità solidale; la riconsiderazione di talune circolari delle Agenzie delle Entrate i cui contenuti non trovano riscontro nel dato normativo".

 

Fonte foto: Flickr e Commons Wikimedia

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