Salute e Benessere Covid-19, al “Ruggi” di Salerno qualche spiraglio di “normalità”. Polichetti: «Ci avviamo verso una ripresa dell’attività ordinaria»

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Covid-19, al “Ruggi” di Salerno qualche spiraglio di “normalità”. Polichetti: «Ci avviamo verso una ripresa dell’attività ordinaria»

La pandemia da Covid-19, da mesi, sottopone il sistema sanitario italiano a forte stress. Ma, se a novembre 2020 la situazione sembrava essere critica in tutti gli ospedali d’Italia, con i letti occupati prevalentemente, o quasi, da pazienti Covid, a gennaio si registra un miglioramento nella gestione dei casi e nella ripresa dell’attività ordinaria

Inserito da (Maria Abate), venerdì 29 gennaio 2021 12:38:15

Di Maria Abate

La pandemia da Covid-19, da mesi, sottopone il sistema sanitario italiano a forte stress. L'emergenza sanitaria ha evidenziato le criticità esistenti da tempo, determinando la necessità di reagire trovando soluzioni e risposte immediate e il più possibile efficaci.

Ma, se a novembre 2020 la situazione sembrava essere critica in tutti gli ospedali d'Italia, con i letti occupati prevalentemente, o quasi, da pazienti Covid, a gennaio si registra un miglioramento nella gestione dei casi e nella ripresa dell'attività ordinaria.

Per questo, la redazione di Positano Notizie ha contattato un medico dell'Ospedale "Ruggi d'Aragona" di Salerno, il dottor Mario Polichetti, per approfondire la tematica a livello locale. Di seguito l'intervista.

Allo stato attuale la situazione, per quanto riguarda i plessi San Leonardo e Da Procida, è sotto controllo. La prospettiva di saturazione che c'era a novembre è stata scongiurata. Posso affermare che la situazione di fine gennaio, nella criticità, appare tranquilla dal punto di vista gestionale.

 

È vero che ci sono persone che si sono contagiate in ospedale, però si tratta di casi sporadici e non si può affermare che ci siano falle nella sicurezza perché tutto ciò che bisogna fare per scongiurare qualsiasi pericolo di focolaio viene fatto. Bisogna, però, considerare la vetustà del plesso di San Leonardo che comunque rappresenta un limite per quanto riguarda le procedure ulteriori e le norme di sicurezza interna.

 

È vero che non esiste soltanto il Covid, ma ci stiamo avviando verso una lenta ripresa dell'attività ordinaria, pur nella criticità. Non vi è più un blocco totale degli interventi chirurgici, ma ci sono pur sempre dei limiti. Perché, per esempio, non possiamo usufruire a pieno delle sedute operatorie in quanto il personale degli anestesisti che normalmente garantisce gli interventi chirurgici è ancora impegnato nell'emergenza Covid. Quello che mi sento di dire con vigore è che il personale cerca di fare il possibile e molte volte anche l'impossibile.

 

Per quanto riguarda la situazione nel reparto di Gravidanza a rischio, di cui sono responsabile, posso affermare che è sotto controllo, nel senso che le pazienti che arrivano in urgenza vengono messe in una zona grigia in attesa dell'esito del tampone e concludono in ogni caso (sia che risultino negative al Covid, sia che risultino positive) il loro iter nella nostra struttura. Per quanto riguarda le pazienti che noi riusciamo a programmare (perché il nostro sforzo è quello di una programmazione maniacale degli accessi in ospedale), sono tutte state preventivamente sottoposte a test, quindi non ci riservano nessuna sorpresa.

 

Per il ripristino di una situazione di normalità, noi aspettiamo che la campagna vaccinale entri nel vivo. Per adesso sono stati vaccinati tutti gli addetti ai lavori e devo dire che il servizio al Ruggi ha funzionato in maniera perfetta; adesso si sta completando il secondo ciclo, poi si passerà alle fasce a rischio. Tutti riponiamo grandi attese nella campagna vaccinale che è l'unica vera arma che abbiamo per debellare il pericolo portato dal Covid-19. È chiaro che nel mentre non bisogna mai perdere di vista le norme di protezione individuale che poi servono anche a tutelare il prossimo.

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