Territorio e AmbienteFeste patronali, è polemica su mancato rispetto divieto fuochi d’artificio: «Soltanto ad Amalfi non fu fatto nulla»

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Feste patronali, è polemica su mancato rispetto divieto fuochi d’artificio: «Soltanto ad Amalfi non fu fatto nulla»

Un cittadino ha espresso le sue rimostranze sul gruppo “La Voce degli Amalfitani”, ricevendo l’approvazione di molti concittadini: «Arcivescovo Soricelli, anche Ravello ha esposto la sacra effige del Santo Patrono con tanto di fuochi pirotecnici e banda musicale. Perché ad Amalfi il 27 giugno non avete permesso tutto ciò?»

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 29 luglio 2020 15:17:00

In Costiera Amalfitana vige il divieto di fuochi d'artificio durante le feste patronali, imposto sia da parte dell'ordinario diocesano che della Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi, al fine di evitare assembramenti e in segno di rispetto per le decine di morti causate dal coronavirus.

Dopo lo spettacolo pirotecnico andato in scena il 13 luglio per onorare Santa Trofimena, patrona di Minori, gli organizzatori furono criticati da molti compaesani e ricevettero i rimproveri dei parroci di altri borghi della Costiera e dell'Arcivescovo Soricelli.

«Come Pastore e guida della comunità diocesana, esprimo tutto il mio disappunto per un evento che si è trasformato in occasione di disorientamento, smarrimento e divisione», aveva scritto il Monsignore in un comunicato diffuso a mezzo stampa.

A esprimere il suo disappunto fu anche il parroco di Ravello Don Angelo Mansi: «Tutto questo è disdicevole nella conclamata prospettiva evangelica della sobrietà in questo momento pandemico e nel rispetto delle migliaia di vittime del virus, nonché per le tante famiglie che, per mancanza di lavoro, stentano a mettere quotidianamente il pane sulla tavola. Come può essere contenta Santa Trofimena dei fuochi d'artificio?».

Ma proprio a Ravello, il 27 luglio, San Pantaleone è stato festeggiato con lo sparo di alcuni fuochi d'artificio e la statua è stata esposta sul sagrato, pratica che pure è stata criticata durante la festa di Santa Trofimena.

Per questo, un cittadino ha espresso le sue rimostranze sul gruppo "La Voce degli Amalfitani", ricevendo l'approvazione di molti concittadini: «Arcivescovo Soricelli, anche Ravello ha esposto la sacra effige del Santo Patrono con tanto di fuochi pirotecnici e banda musicale. Io aspetto ancora una risposta sull'argomento. Repetita iuvant... Perché ad Amalfi il 27 giugno non avete permesso tutto ciò? Detto questo, chiedo al parroco di Ravello: "La coerenza sa dove alberga? Dopo aver additato i minoresi quasi come eretici, ora nella sua parrocchia consente tutto come se nulla fosse". Ricapitolando ad Amalfi nulla se non quattro botti, a Minori esposizione della Statua, banda e spettacolo pirotecnico, ad Atrani esposizione messa all'aperto e fuochi, a Ravello esposizione, banda e botti».

Ma il Comitato Ravello in Festa, prevedendo qualche polemica, ha affidato la propria versione a mezzo Facebook: «Questo momento che ha simbolicamente segnato la benedizione del Santo alla Città si è svolto nella piena osservanza delle indicazioni impartite dalla CEI. Tutto ciò è stato possibile grazie alla perfetta sinergia tra Comune di Ravello, Parrocchia di Santa Maria Assunta e Comitato per i Festeggiamenti Patronali che hanno condiviso l'esigenza di assicurare, pur nella sobrietà, i segni della tradizione patronale. Lo stesso brevissimo omaggio pirotecnico è stato realizzato nell'assoluto rispetto delle indicazioni dettate dalla Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi, in coerenza con un'esigenza di prevenzione del rischio e di contenimento dei costi di cui il parroco di Ravello si è reso interprete e garante».

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