PoliticaPositano, TAR accoglie ricorso minoranza: bisogna modificare la giunta e nominare assessore un’altra donna

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Positano, TAR accoglie ricorso minoranza: bisogna modificare la giunta e nominare assessore un’altra donna

Il TAR ha accolto le richieste della minoranza ed ora la maggioranza dovrà modificare la giunta comunale aggiungendo un’altra donna assessore

Inserito da (Maria Abate), giovedì 25 novembre 2021 16:45:07

A ottobre 2020, il gruppo consiliare di minoranza Su per Positano presentò un'istanza con la quale chiedeva l'annullamento dell'atto di nomina della Giunta Comunale di Positano.

Una decisione scaturita dal mancato rispetto del principio delle quote rosa nella composizione della giunta. Infatti, il comma 137, dell'art. 1 della legge n. 54/14 dispone che "nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico".

Quindi, considerando il fatto che la Giunta comunale di Positano è composta dal Sindaco Giuseppe Guida, dal vicesindaco Margherita Di Gennaro e dagli assessori Antonino Di Leva, Michele De Lucia e Raffaele Guarracino, si evince la mancanza di un assessore donna.

«Chiediamo che il Sindaco adegui la composizione della giunta alla normativa con la presenza in giunta di almeno due donne, entro il termine di sette giorni», dichiarò ormai un anno fa la capogruppo di opposizione Gabriella Guida.

Ma, il Primo Cittadino si difese sostenendo che «la popolazione del Comune di Positano è costituita da circa 3900 abitanti e conseguentemente da un corpo elettorale limitato che rende difficoltosa l'individuazione e il coinvolgimento di persone di sesso femminile nella vita politico-amministrativa del Paese».«Tutte le cittadine interpellate hanno rifiutato espressamente la nomina, come agli atti d'ufficio», disse.

Per questo, i consiglieri di minoranza decisero di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale per una pronuncia, che è arrivata tre giorni fa, il 22 novembre.

Il Collegio, si legge, «ritiene che il complesso delle descritte vicende fattuali lasci trapelare come il Comune (in disparte la natura postuma, rispetto al primo decreto di nomina, degli interpelli svolti, non rinvenendosi alcuna traccia documentale di consultazioni preliminari, dichiaratamente svolte "per le vie brevi") si sia limitato a svolgere un'istruttoria poco approfondita, in quanto limitata a n. 5 concittadine a fronte di una popolazione di n. 3.900 abitanti».

«Non si ravvisano pertanto - prosegue il presidente del TAR Leonardo Pasanisi - elementi tali da ritenere provata quella situazione di obiettiva ed assoluta impossibilità di rispettare la percentuale di genere femminile nella composizione della giunta comunale fissata dal legislatore, condizione che, in una logica di contemperamento dei principi costituzionali che vengono in gioco, costituisce il "limite intrinseco, logico - sistematico, di operatività della norma in questione" (Consiglio di Stato, sez. V, 3 febbraio 2016, n. 406)».

Per tutti questi motivi, il TAR ha accolto le richieste della minoranza ed ora la maggioranza dovrà modificare la giunta comunale aggiungendo un'altra donna assessore.

Allo stesso tempo, il Comune è stato condannato al pagamento delle spese di lite in favore di parte ricorrente: 2mila euro oltre spese generali, IVA e CPA come per legge.

 

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