Storia e StoriePompei: ruba pietre, si ammala e decide di restituirle

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Pompei: ruba pietre, si ammala e decide di restituirle

La sfortuna della Pompei antica colpisce una giovane turista straniera che si è ammalata dopo il furto

Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 12 gennaio 2024 19:24:52

Quella che viene definita la 'maledizione di Pompei', o la 'sfortuna della Pompei antica' sembrerebbe aver colpito anche una giovane turista straniera che, tempo fa, aveva rubato piccoli reperti di pomice.

Poi, la scoperta del 'brutto male' che l'aveva colpita subito dopo il furto compiuto a Pompei.

Coincidenza o sfortuna così come detto alla turista tedesca dai medici che le avevano diagnosticato il tumore?

Per la giovane c'è, probabilmente, il collegamento con il furto che aveva compiuto a Pompei: come una sorta di causa-effetto legata proprio alla 'maledizione'.

Per questo, ha deciso di restituire il maltolto, corredandolo con una lettera di scuse, spedita al direttore del Parco archeologico Gabriel Zuchtriegel, chiedendo scusa, dichiarandosi ignara del fatto che non si potesse fare e sperando, così, di guarire.

Queste le parole della giovane turista, tradotte dall'inglese:

"Non sapevo della maledizione. Non sapevo che non avrei dovuto prendere delle pietre. Nel giro di un anno mi sono accorta del cancro. Sono giovane e in salute e i medici dicono che è solo 'sfortuna'. Per favore accetta le mie scuse e questi pezzi. Mi dispiace".

La foto della lettera e dei tre pezzettini di pomice portati via è stata pubblicata su X da Zuchtriegel, con un post, sempre in inglese:

"Cara anonima mittente di questa lettera... le pietre di pomice sono arrivate a Pompei... Ora buona fortuna per il tuo futuro e 'in bocca al lupo' come diciamo in Italia".

Poi, lo stesso Zuchtriegel, intervistato da Rai News ha dichiarato:

"Abbiamo risposto alla signora che ci ha scritto perché la sua lettera è molto toccante ma lo ricordo: trafugare beni nei siti archeologici è un reato e noi dobbiamo denunciare tutto alle autorità.

In tanti ci scrivono della presunta maledizione e ci raccontano delle sciagure che avrebbero subito nel lavoro, nella malattia: sono cose toccanti e tristi che in tanti attribuiscono a questo fatto" dice il direttore del Parco che racconta: "Molti scrivono restituendo oggetti trafugati quando erano bambini, sono furti accaduti decenni addietro". Ma, ripete, "non ha senso portare via questi oggetti. Noi - avverte - vigiliamo anche con un sistema di video-sorveglianza, ma il sito è grande e può accadere che sfugga qualcosa, dobbiamo sicuramente controllare meglio".

 

Fonte: Foto diGraham HobsterdaPixabay e profilo X di Gabriel Zuchtriegel

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