Storia e StorieTutti pazzi per il tennis, anche in Costa d'Amalfi

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Tutti pazzi per il tennis, anche in Costa d'Amalfi

In Italia c’è un sentimento nuovo nei confronti del tennis, grazie a Nitto Atp Finals di Torino e alla vittoria degli azzurri della Coppa Davis dopo 47 anni. In Costiera amalfinana un minorese porta lo sport tra i giovanissimi e gli over 65: è Igino Amatino di Minori

Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 3 dicembre 2023 18:49:01

Prosegue il reportage a puntate di Positano Notizie sui personaggi che in Costiera amalfitana portano un contributo concreto e proattivo per promuovere attività sul territorio: dopo l'intervista a Michele Ruocco su agricoltura d'accoglienza, Alfonso Bottone sulla cultura, ora Igino Amatino sullo sport. Nello specifico, il tennis.

 

di Norman di Lieto

In Italia c'è un sentimento nuovo nei confronti del tennis: saranno stati i due eventi che ravvicinati l'uno dall'altro hanno portato il pubblico italiano ad un livello di attenzione (forse) mai raggiunto prima.

Torino, con i suoi Nitto Atp Finalsche ha ospitato al Pala Alpitourle sfide tra i primi 8 tennisti al mondo, ha aperto una breccia.

La città ha accolto in maniera trionfale, in rigoroso ordine di classifica Atp:

Djokovic, Alcaraz, Medvedev, Sinner, Rublev, Tsitsipas Zverev, Rune.

Li ha abbracciati, coccolati, amati facendo sentir loro il calore di un pubblico appassionato.

Dopo la vittoria di Djokovic in finale con l'italiano Sinner, è stata la Coppa Davis a darci modo di mantenere viva la passione sprigionata a Torino.

La vittoria dell'insalatiera in finale contro l'Australia, è avvenuta dopo aver superato in semifinale la Serbia - che ha visto la rivincita nel singolo di Sinner che ha sconfitto Djokovic - con i due campioni che hanno voluto scendere in campo subito dopo lo scontro per il doppio.

L'Italia è andata in finale dove ha regolato, come detto, l'Australia vincendo la Coppa Davis che mancava dal 1976: che vuoi che sia, ‘solo' 47 anni d'attesa.

Questo rinnovato amore per il tennis da parte degli italiani deve però farci rendere conto come lo stesso tennis non sia uno sport per tutti: è costoso ed è davvero difficile arrivare a livelli alti senza le dovute infrastrutture.

Lo stesso Djokovic ricorda come da bambino guardando la tv sognava di emulare i campioni di allora: ci è riuscito fino a diventare numero 1 nelle difficoltà, e che difficoltà: la guerra che dilaniò la ex Jugoslavia nel 1992 portò a divisioni, morti, guerra, genocidi.

E Djokovic è cresciuto in un contesto come quello appena descritto.

Lo stesso Sinner, alla vigilia di una partita a Torino si era espresso riguardo ad una domanda sulla pressione che un giocatore deve affrontare prima di giocare un match, aveva dichiarato:

"Tensione e paura li prova chi sta a Gaza e non sa se tra un minuto sarà vivo o morto perché gli entra un missile in casa".

Anche l'altoatesino figlio di un ex cuoco e di una cameriera ha dimostrato che la voglia e la passione per questo sport sono gli unici ingredienti per farti prendere il volo e, tornando alla difficoltà di giocare a tennis, per i genitori che volessero far iniziare i propri figli, l'Italia parrebbe divisa in due, anzi in tre.

A certificarlo è stato qualche giorno fa lo Svimez che in un report con Uisp e Sport e Salute sull' offerta sportiva in regioni italiane ha confermato - ancora una volta - il divario tra regioni del Centro - Nord rispetto al Mezzogiorno.

Come scrivevamo qui su Positano Notizie:

"La presenza di impianti sportivi è di fondamentale importanza vista anche il rapporto causa-effetto tra i livelli di sedentarietà nelle regioni italiane e il numero di impianti sportivi pro-capite senza contare quanto impatti a livello sociale ed economico sul sistema sanitario nazionale.

L'avere accesso a strutture sportive aumenta il benessere psicofisico delle persone a tutte l'età, senza dimenticare le fasce più fragili, rappresentate dai giovanissimi che nella delicata fase di crescita dovrebbero alternare ad una dieta sana ed equilibrata una regolare attività sportiva".

In un territorio come la Costiera amalfitana, chi cerca di portare la cultura del tennis sul territorio - pur con tutte le difficoltà del caso - è Igino Amatino minorese, laureato in scienze motorie, insegnante Fit, dirigente federale, organizzatore di tornei open e campionati a squadre giovanili e over 35 e, ultimo in ordine di tempo, e un progetto evergreen aperto agli over 65 grazie a Fitp e Sport e Salute.

Amatino, oltre che promotore di iniziative trasversali per rendere sempre più inclusivo il tennis in Costa d'Amalfi, con la racchetta che diventa strumento comune dai più piccoli fino agli over 65, prova a portare il tennis sul territorio anche grazie al supporto della Federazione italiana Tennis e Padel:

"Insegnare per me è una passione non un ripiego, soprattutto in un territorio particolare per conformazione geografica come la costa d Amalfi: anche se qui è nata la prima scuola tennis federale e siamo gemellati con Accademia tennis Napoli".

Amatino è attivo con l'Asd Circolo tennis Minori Costa d'Amalfi 1996 e con il direttivo dell'associazione: Raffaele Amatino Giovanni Gargano Piero Ruggiero Antonio Guida e il neo consigliere Fabio Preziosi.

Amatino è da sempre appassionato di tennis e che ora ne ha fatto una professione, pur con tutte le difficoltà oggettive che si possono riscontrare, continua nel suo progetto iniziato sin da giovanissimo e permettendogli di conoscere personaggi del mondo del tennis, non ultimo, Marco Panichi, nello staff del numero 1 al mondo Novak Djokovic.

Con il progetto Racchette in classe, nato da un'iniziativa della Federazione nazionale italiana tennis e padel con il supporto di Michelangelo Dell'Edera, Direttore istituto di formazione Roberto Lombardi per la Fitp con lo scopo di avvicinare sin dai primi anni d'età, ragazze e ragazzi allo sport, Amatino ha portato attivamente il progetto nelle scuole e all'interno delle classi:

"Un progetto vincente dove le scuole tennis adottano un Istituto scolastico e gli alunni imparano nozioni importanti avvicinandosi così agli sport di racchetta, insieme a giochi per lo sviluppo delle capacità coordinative" così Igino Amatino ci aveva detto quando era stato dato il via all'iniziativa.

Un progetto educativo e formativo volto ad avvicinare ragazze e ragazzi ad uno degli sport più amati e che vede anche in Italia crescere giovani tennisti.

E a chi invece pensa oppure ha pensato di essere un campione mancato, Amatino, come detto, con il suo torneo dedicato agli over 65 ha ‘allargato' la platea di chi può cimentarsi con il nobile sport.

"Ho una foto di quando ero bambino, insieme a diversi amici e compagni di classe. Se la guardi mi riconosci subito, sono l'unico bambino con la racchetta" mi confida Amatino.

Quando lo incontrai tempo fa per organizzare l'intervista Amatino mi aveva raccontato di come il prodigarsi quotidiano nel territorio della Costiera per promuovere il tennis è diventata un'attività faticosa ma che, allo stesso tempo, gli permette di trasmettere la grande passione per questo sport.

"Provo a rendere accessibile questo sport a tutti, anche se non è facile, a limitare e rendere sostenibili i costi vivi che le famiglie devono affrontare, provando se non ad azzerarli quantomeno a rendere gli sforzi mai proibitivi per nessuno.

Il tennis è uno sport con dei valori che, seppur si tratti di una disciplina individuale, insegna valori come rispetto, educazione, abnegazione".

Quando dei genitori accompagnano un figlio a provare a giocare a tennis qual è l'insegnamento che provi a lanciare?

"Sicuramente che arrivare in vetta non è facile, ma non è neppure impossibile. Ci sono casi di chi davvero ce l'ha fatta con la voglia, la determinazione, la passione, la disciplina e penso a Novak Djokovic, non a caso numero 1 al mondo".

Che cos'è per te il tennis?

"Il tennis ti apre la mente...lo sport e il movimento producono buon umore, salute e tante amicizie".

E portarlo attivamente in Costiera amalfitana, mantiene in forma. Tutti coloro che avranno voglia di abbracciare questo sport.

Ad oggi sono stati tesserati 400 ragazzi nei progetti scolastici anche se al momento possono essere solo una trentina di iscritti per motivi strutturali che, raddoppieranno a 60 fino ad un massimo di 80 unità nel periodo estivo.

Numeri di tutto rispetto per un territorio piccolo come la Costa d'Amalfi: è stato poi attivato il progetto "scuola attiva Kids" per la scuola primaria mentre nella scuola secondaria il tennis sarà protagonista come sport di scuola attiva junior a Tramonti, Ravello, Scala, Minori, Maiori e Amalfi.

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