Tu sei qui: AnnunciRavello, la riflessione del professor Mansi: "punizioni non educano!"
Inserito da (Admin), domenica 27 luglio 2025 13:41:59

«La Costituzione tutela i diritti e rimuove gli ostacoli. Ma a Ravello si educa con la paura, non con il rispetto». Comincia così la lunga e accorata riflessione del professor Alfonso Mansi, che affida a una lettera aperta il proprio dissenso verso quella che definisce una «deriva autoritaria» nella gestione della viabilità cittadina.
Secondo il docente, si è smarrito il senso autentico della norma, e l’amministrazione non terrebbe conto delle vere difficoltà vissute da residenti, lavoratori pendolari e ospiti. «Spostarsi è diventato un problema, parcheggiare un lusso. E quando la necessità costringe a scelte al limite del Codice, si viene puniti senza appello. Non c’è margine di comprensione, non c’è umanità», scrive dalle pagine de Il Vescovado.
Una critica diretta al clima che si sarebbe instaurato: quello della "spedizione punitiva", dove più che educare si punisce, con multe anche nei luoghi più impensabili. E dove chi dovrebbe difendere i cittadini, secondo Mansi, si chiama fuori con un «silenzio assordante».
Nella sua riflessione, il professore rimpiange «il vigile di una volta», figura di prossimità e dialogo, che aiutava a comprendere le regole più che a temerle. Al contrario, oggi si assiste - denuncia - anche a comportamenti poco edificanti da parte di chi le regole dovrebbe farle rispettare: «La Polizia Municipale parcheggia le auto di servizio proprio davanti all’ufficio, nella storica Piazza Fontana, zona ZTL con divieto di sosta. Eppure, a 50 metri, ci sono due posti riservati, segnalati chiaramente».
Un gesto che, a giudizio dell’autore, è simbolo di uno scollamento preoccupante tra amministratori e comunità. «Non venite a dirci che è per servizio: questo è solo mancanza di rispetto. E noi cittadini questo rispetto lo pretendiamo. Non a bassa voce. Ma con la forza della nostra storia», conclude il professor Mansi.
Un intervento che invita a riflettere, destinato certamente a far discutere. Ma anche un richiamo al dialogo, alla misura, all’umanità. Perché, come scrive l’autore, «chi governa deve stare dalla parte dei cittadini».
Leggi l'articolo originale:
Ravello, il grido di un cittadino: «Così si educa alla paura, non al rispetto delle regole»
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