Tu sei qui: Attualità25 Novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: marea fucsia a Roma
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 25 novembre 2023 20:57:50
Una giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ha visto tutto il mondo manifestare: da Piazza San Giovanni a Roma dove una marea fucsia ha risposto all'appello di Non una di meno e ha invaso le strade della Capitale fino al Circo Massimo nella manifestazione principale, 'Per Giulia, per tutte'.
"Siamo 500mila", hanno detto dal palco le organizzatrici. Ma sono tante le piazze che si sono riempite in tutta Italia per ricordare i 107 femminicidi dal primo Gennaio, perché la mattanza si fermi una volta per tutte.
Mentre ieri Giorgia Meloni aveva lanciato il numero 1522:
"Siamo libere e nessuno può toglierci quella libertà, nessuno può pensare che siamo nel loro possesso".
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha dichiarato invece:
"Dietro queste violenze c'è il fallimento di una società. Le donne devono essere libere di essere libere".
Come detto non solo le piazze italiane: da Roma a Milano, con politici e sindacalisti che sono scesi nelle piazze senza bandiere, senza simboli come Elly Schlein, Giuseppe Conte e Maurizio Landini.
Non solo politici: Paola Cortellesi, Fiorella Mannoia, Noemi, Malika Ayane. Poi Luca Zingaretti, Ferzan Ozpetec a Roma, Chiara Ferragni a Milano:
"Dovremmo esserci tutti qui", dice dietro un paio di occhiali da sole insieme a 30mila manifestanti. C'è anche il sindaco Beppe Sala:
"Il 37% delle donne non ha un conto corrente", spiega, invitando a riflettere.
C'è anche Elena, sorella di Giulia, piena di dolore ma in prima linea, che chiede su Instagram, ancora una volta, una reazione a tutti:
"Affinché nessuno più debba sentire il vuoto che sento io, il dolore lancinante che nel buio della mia camera sento incessantemente, dobbiamo reagire. Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l'educazione, l'affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno".
Poche ore prima era stato il papà Gino a postare un fiocco rosso e un semplice appello:
'Parlate, denunciate, fidatevi!'.
Come detto, non solo in Italia ci sono state manifestazioni in occasione della giornata del 25 novembre mentre i numeri globali fanno paura: sono quasi 89.000 le donne uccise nel mondo nel 2022.
Secondo la ricerca dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) e Un Women che traccia questo scenario, l'aumento dei femminicidi si è verificato nonostante un calo del numero complessivo di uccisioni.
Anche in Cina, in occasione di questo 25 novembre, la Corte Suprema ribadisce il pieno impegno per la "tolleranza zero" verso la violenza domestica.
E con qualche novità di non poco conto, stando ai media locali, secondo cui i tribunali cinesi hanno fatto un passo avanti nello specificare che, sulla base della più recente giurisprudenza, oltre agli abusi fisici anche "i danni psicologici" devono essere considerati violenza domestica.
Dall'estremo oriente al Nord Africa, fino all'Europa dove le piazze si riempiono di cortei, slogan e striscioni mentre la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen evoca la necessità di "varare la prima legge Ue per combattere la violenza contro le donne".
Arriva anche dalle istituzioni europee il plauso alle iniziative che lo sport italiano ha messo in campo oggi per celebrare il 25 novembre.
La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha fatto i complimenti alla Lega di B ed al presidente Mauro Balata per l'iniziativa del "pallone rosso" in campo.
Metsola ha posato con il pallone ufficiale rosso:
"Dobbiamo rinnovare il nostro impegno a fare tutto il possibile per prevenire la violenza contro le donne e le ragazze in Europa e ovunque nel mondo. Non ci sono più scuse. Dobbiamo agire adesso - ha detto - È già troppo tardi".
"Oggi è una giornata importante. Il mondo del calcio non dimentica Giulia e tutte le vittime di femminicidio".
Per chi ha seguito gli anticipi della Seria A ha notato come la campagna: "Un rosso alla violenza" è arrivato dai giocatori iche sono scesi in campo con un segno rosso sul viso ed hanno letto un messaggio per esortare gli uomini a "non essere complici".
NdL
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