Tu sei qui: AttualitàIran, morte cerebrale per Armita Garavand
Inserito da (Redazione Nazionale), domenica 22 ottobre 2023 19:28:24
Un altro orrore da Teheran dove la notizia che Armita Garavand la ragazza iraniana di 16 anni sarebbe senza speranza, morte celebrale per lei.
Era stata aggredita il 1° ottobre scorso da una guardia della metro per essersi tolta il velo:
"La morte cerebrale sembra certa", riporta il sito dell'agenzia iraniana Borna, confermando quello che di fatto tutti immaginavano da tempo.
Alla madre Shahin Ahmadi era stato impedito di entrare all'ospedale Fajr di Teheran per vedere la figlia e, dopo le sue proteste, era stata trattenuta in custodia.
Erano stati i medici ad informare la famiglia di Armita che le sue condizioni erano disperate e nelle scorse settimane si era diffusa la notizia che il regime dell'ayotallah Ali Khamenei stesse spingendo per tenere in vita la ragazza nel timore che nuove proteste locali ed internazionali potessero tornare dando luogo a manifestazioni contro il regime di Teheran.
Memori delle proteste fuoriose scoppiate dopo la morte di Mahsa 'Jina' Amini, la 22enne curda arrestata dalla polizia morale del Paese perché indossava male l'hijab e morta dopo le percosse subite nel centro di reclusione.
Intanto per la sedicenne, l'Iran nega la ricostruzione della sua aggressione, spiegando che la ragazza avrebbe sbattuto la testa in seguito a un malore, ma i video inchiodano il regime alle proprie responsabilità.
Intanto il regime usa il pugno duro anche nei confronti di due giornalisti, incarcerati per aver seguito la vicenda della morte di Mahsa Amini.
I due reporter sono stati condannati rispettivamente a sei e sette anni di prigione: Elaheh Mohammadi - dovrà scontare cinque anni di reclusione per complotto contro la sicurezza del Paese più un anno per propaganda contro la Repubblica islamica - e Niloufar Hamedi.
Entrambi, considerati colpevoli di aver collaborato con gli Stati Uniti.
Nell'ultimo anno la violenza in Iran non si è fermata.
Amnesty International, in un report di agosto 2023, segnalava che le autorità avevano ucciso "centinaia di manifestanti" e ne avevano "arrestati migliaia, minorenni compresi", mentre "innumerevoli altri" erano stati sottoposti "a torture, inclusa la violenza sessuale, durante la detenzione: alcuni di loro sono stati messi a morte al termine di processi gravemente irregolari".
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