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Isis ha rivendicato la paternità dell'attentato che ieri ha sconvolto il Pakistan: l'esplosione è avvenuta all'interno del convegno dei lavoratori Jamait Ulema-e-Islam Fazal (JUI-F) nel distretto di Bajaur, nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa.

JUI-F è il più grande partito politico-religioso del Paese.

Oltre 50 i morti e oltre 200 feriti è il bilancio dell' attentato kamikaze eseguito nella regione pakistana di di Khyber Pakhtunkhwa, al confine con l'Afghanistan, durante un raduno del partito islamico Jamiat Ulema-e-Islam-Fazl (Jui-F). Tra le vittime si conta anche il leader del Jui-F. Molte persone ferite sono in condizioni critiche.

Intanto Bruxelles condanna l'attentato kamikaze avvenuto ieri durante un comizio politico a Bajaur, nel nord-ovest tribale del Pakistan:

"Condanniamo questo orribile atto di violenza e tentativo di indebolire la democrazia e infondere terrore", scrive su Twitter la portavoce dell'Ue per la politica estera, Nabila Massrali, esprimendo le condoglianze dell'intera Unione "alle famiglie e agli amici delle vittime del terribile attentato".

Oggi, è stato l'Isis a rivendicare l'attentato kamikaze eseguito nella regione pakistana di Khyber Pakhtunkhwa, al confine con l'Afghanistan, durante un raduno del partito islamico Jamiat Ulema-e-Islam-Fazl (Jui-F), a riferirlo è stato al-Arabiya, spiegando che la rivendicazione è arrivata attraverso un comunicato su Telegram.

"Un attentatore suicida dello Stato islamico... ha fatto esplodere il suo giubbotto esplosivo in mezzo a una folla" nella città di Khar, nel nord-ovest del Pakistan", si legge nella nota.

Secondo la polizia almeno 54 persone sono state uccise nell'attacco messo a segno durante un raduno del partito Jamiat Ulema-e-Islam-F (JUI-F), un partner chiave della coalizione di governo.

Fonte foto: Foto diAmber ClaydaPixabay e Foto diDavid PetersondaPixabay