Tu sei qui: AttualitàRoma, manifestazione per la pace: "Siamo in 100mila"
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 5 novembre 2022 20:36:04
A Roma oggi, erano in centomila a manifestare per la pace ma non è stata solo la Capitale ad essere teatro di un corteo che ha visto sfilare tantissime persone per chiedere un "cessate il fuoco immediato": ci sono state anche mobilitazioni a Milano, Torino, Napoli.
Nel solito balletto dei numeri oggi a Roma erano presenti in più di centomila persone, a detta degli organizzatori (mentre la questura parla di 40mila), che hanno aderito alla manifestazione Europe for Peace indetta da sigle sindacali e da oltre 500 associazioni.
La piazza chiede lo stop alle armi e chiede che l'Italia, l'Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite "si assumano le responsabilità di un negoziato".
A Roma c'erano diverse 'anime' presenti: i cattolici, i boy scout, la comunità di Sant'Egidio che erano in testa al corteo, ma è stata massiccia anche la presenza dei sindacati, Rete per il Disarmo, Arci e Anpi.
All'evento romano anche leader di partito con Pd, M5S e Alleanza Verdi Sinistra Italia, con Roberto Giachetti rappresentante del Terzo Polo.
"Oggi qui non ci sono bandiere ma cittadini - ha detto il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte - che dicono al governo che vogliamo il negoziato di pace, che la strategia finora seguita non funziona: qui c'è la maggioranza silenziosa del paese".
L'ex premier, in tema di invio di armi, ha poi ammonito il ministro della Difesa:
"A Crosetto dico che visto che è stata votata una risoluzione in Parlamento, non si azzardi a decidere un nuovo invio armi senza un confronto in Parlamento".
Parole a cui il capo della Difesa ha risposto affermando che "Conte può stare sereno, il Ministero, non il Ministro (che non dispone delle istituzioni né delle organizzazioni, ma le rappresenta e le serve) seguirà le leggi come ha sempre fatto dalla sua istituzione in età Repubblicana".
Al corteo che ha attraversato Roma anche il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta che è stato oggetto anche di una mini contestazione da parte di alcuni manifestanti che lo hanno accusato di essere un "guerrafondaio".
"La pace è la cosa più importante di tutte - ha affermato Letta -. Siamo qui per dire la nostra, in silenzio, marciando, come credo sia giusto fare in questo momento per la pace per l'Ucraina, perché finisca questa guerra e perché finisca l'invasione della Russia". E per Nicola Fratoianni (Avs) "occorre investire sulla costruzione faticosa di una via d'uscita diplomatica" a tutela dei civili.
Don Luigi Ciotti ha detto di "diffidare dai neutrali" e che la strada dello stop al conflitto "è possibile".
Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio, ha chiesto al presidente della Federazione russa, facendo sue le parole del Papa, di "fare uscire il suo popolo dalla spirale della guerra, e al presidente dell'Ucraina perché sia aperto a serie proposte di pace".
Per il segretario della Cgil, Maurizio Landini, non ci si può "rassegnare alla guerra, perché il rischio di un conflitto nucleare è concreto".
Fonte foto: Pagina facebook Giuseppe Conte
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