Tu sei qui: CronacaDisastro del Faito, nuove piste nelle indagini: sotto accusa manutenzione e sicurezza
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 29 luglio 2025 11:53:18
Torre Annunziata - Proseguono senza sosta le indagini sul tragico incidente della funivia del Monte Faito, avvenuto lo scorso 17 aprile e costato la vita a quattro persone, tra cui il macchinista Carmine Parlato, 59 anni. Un disastro che ha lasciato una comunità intera sconvolta, e che ha provocato anche un ferito grave, tuttora ricoverato in condizioni critiche.
Nel mirino degli inquirenti ci sono due elementi cruciali dell'impianto: il cavo traente spezzato e la puleggia divelta nella stazione a monte. È su questi punti che si stanno concentrando le attività tecniche disposte dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, nell'ambito dell'incidente probatorio avviato per fare piena luce sulle cause del crollo.
Le prime ispezioni si sono svolte nei giorni scorsi all'interno dell'area ancora sotto sequestro, alla presenza dei consulenti delle parti. L'obiettivo è ricostruire con esattezza la sequenza degli eventi che ha portato alla rottura del sistema e alla caduta della cabina.
Secondo quanto emerge dai primi rilievi, la fune traente - realizzata in acciaio - sarebbe stata strappata dalla testa fusa, ovvero dal punto di aggancio al sistema di trazione. Un cedimento improvviso e violento, che avrebbe generato una reazione a catena culminata nella distruzione di una delle pulegge nella stazione di arrivo. È proprio in questa drammatica dinamica che gli investigatori inseriscono l'origine del crollo della cabina.
Tra le ipotesi al vaglio della Procura, la più grave riguarda una possibile mancanza di manutenzione o verifiche tecniche inadeguate. Gli accertamenti - definiti "irripetibili" - proseguiranno nei prossimi giorni anche nell'area dove la cabina è precipitata, con l'intento di ricostruire ogni passaggio operativo e tecnico che possa aver influito sulla sicurezza dell'impianto.
Non si esclude neppure una catena di responsabilità gestionali. Gli inquirenti stanno approfondendo se ci siano state omissioni nei controlli, negligenze tecniche o ritardi nei collaudi periodici.
Domande ancora senza risposta. Ma che attendono, urgentemente, verità e giustizia.
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