Tu sei qui: CronacaDiscoteche, ricorso al Tar del Lazio per la riapertura immediata
Inserito da (Maria Abate), martedì 18 agosto 2020 09:14:08
Dopo la stretta decisa dal Governo su ballo e movida, i gestori ricorrono al Tar per chiedere la riapertura delle discoteche.
Il Silb Fipe, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha deciso di presentare un ricorso immediato al Tar del Lazio per la riapertura immediata delle aziende, ha anticipato all'ANSA il presidente Maurizio Pasca. Gli operatori dei locali da ballo, infatti, lamentano una perdita di 4 miliardi di euro per il settore.
«La discoteca - ha detto Pasca - è un grandioso capro espiatorio. Noi non ci sentiamo responsabili. Osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il 'contagio' si fermerà! Lo osserveremo attentamente. E agiremo di conseguenza».
Intanto, dopo l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, il capo di Gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, ha inviato una circolare ai prefetti per invitarli a convocare i Comitati provinciali dell'ordine e della sicurezza in modo da organizzare i servizi di vigilanza sul territorio per far rispettare le nuove prescrizioni.
Due i fattori che hanno portato alla decisione: l'aumento continuo dei nuovi positivi (3.351 nell'ultima settimana, con picchi quotidiani che non si registravano da maggio) e la situazione negli altri Paesi europei, alle prese con numeri ancora più alti di contagiati.
«Non possiamo - ha sostenuto Speranza - vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza».
«Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche - ha spiegato il ministro Stefano Patuanelli - è grosso ma non vedo alternative, serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo». Patuanelli ha comunque annunciato che sarà fatto «il possibile per dare un sostegno economico alle attività che avranno delle perdite».
Da parte sua, Francesco Boccia ha dichiarato che «restiamo uno dei paesi più sicuri al mondo per la sicurezza sanitaria; questa condizione non è casuale ma figlia dei sacrifici che abbiamo fatto e che vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili».
All'ordinanza proposta da Speranza hanno sollevato obiezioni alcuni governatori. Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) ha avanzato una proposta di mediazione: discoteche aperte, ma con obbligo di mascherina in pista. Giovanni Toti (Liguria) ha puntualizzato che «i locali da ballo con bar e ristoranti potranno continuare a svolgere queste attività, servire pasti e preparare drink».
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